
Il viziaccio di montare la testa ai nostri Totti
Il problema non sono loro. No, cari miei, siamo noi. Come sempre. Prendiamo Gino Strada e Francesco Totti, ad esempio. Il fatto è che uno magari è un bravo figlio, mette su ospedali dove la gente si fa male, cura i feriti, dà conforto agli infermi. Il fatto è che uno magari è un bravo figlio, gioca bene a pallone, fa un sacco di gol, ha una predilezione per la mamma. Il problema non sono loro, siamo noi, siamo noi quando non ci accontentiamo di fargli fare il loro (gli ospedali, i gol). No, li facciamo diventare delle icone viventi, dei guru, dei grilli saggi, dei superman.
Così questi si montano la testa e intervengono su tutto, pensano di poter fare tutto, pensano di poter dire la cosa giusta su tutto. Insomma, s’inganassiscono, per dirla alla milanese. Ghe pensi mi, è il loro motto. Credono di poter controllare i talebani, ma sono quelli a menare la danza e liberano chi vogliono (se caccia il grano) e ammazzano pure chi vogliono. Credono di poter andare a Manchester a dettar legge, ma è Cristiano Ronaldo a menare la danza e così si torna a casa con sette pappine in porta e, qualcuno, pure qualche manganellata sul groppone. Per cui, stiamo calmi, facciamo fare a ognuno il suo mestiere senza caricarlo di eccessive responsabilità. Per farla breve: il posto di Papa è già occupato.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!