Il tribunale è bello perchè è vario

Pubblichiamo una lettera scritta alla vigilia del Natale 2005 da un anziano detenuto di Tangentopoli a un magistrato di sorveglianza del Tribunale di Milano. Con nostra postilla.

Gent.mo dott. Guido Brambilla, mi chiamo Francesco Ironico, ubicato al primo reparto, cella 109. Nel 1979 fui eletto consigliere comunale al comune di Monza e nominato assessore all’Igiene e Sanità. Di conseguenza alla riforma sanitaria, fui nominato vice presidente della Ussl 64, poi assessore allo Sport, turismo e manifestazioni ed, in seguito, assessore al Bilancio e programmazione economica. Il 19 giugno del 1992, fummo in tanti ad essere arrestati con l’operazione Mani Pulite. Rimasi in carcere fino al 18 marzo 1993, quale misura cautelativa. Ero agente di commercio con deposito, avevo un negozio ufficio in via Libertà 34 Monza. Ritornato in libertà le cose erano cambiate, l’inserimento sociale era difficile, mi sentivo marchiato e quindi rifiutato. Nel 1995 decisi di migrare a Santo Domingo (col mio passaporto) dove affittai una casa che ristrutturai ricavando dieci camere, trasformandola in Hotel ristorante. Dico questo per evidenziare che non ero latitante e, alla scadenza del passaporto, provvidi a rinnovarlo tramite il Consolato; aggiungo che quando fui tratto in arresto e condotto in Italia il passaporto era in perfetta regola ed ero iscritto all’Aire (Associazione Italiani Residenti Estero). Ho voluto chiarire questo punto per evidenziare che la mia presenza a Santo Domingo era legale e nota a tutti.
Negli anni vissuti a Santo Domingo il mio comportamento è stato esemplare – ho legato un’amicizia fraterna col generale (…) al quale ho tenuto a battesimo la figlia Isabella; attualmente si trova in servizio a Washington, ho mantenuto rapporto amicale e tuttora, quando mi reco in permesso lo chiamo. In occasione dell’ultima telefonata, mi ha detto che verrà a visitarmi in carcere.
In sostanza lavoravo onestamente come ho sempre fatto in vita mia, a parte la parentesi Mani Pulite; ammetto di aver partecipato al sistema del finanziamento illecito ai partiti. Le posso assicurare di non essermi arricchito. Il denaro che ricevevo dagli imprenditori, non copriva le spese che dovevo sopportare per sostenermi politicamente. Detto questo, ammetto di aver sbagliato condividendo l’illecito. Questo mi ha portato a pagare l’enorme quantità di anni in carcere che ho fatto e quelli che devo ancora fare. Ad oggi ho usufruito di 5 permessi premi di 12 ore, e 2 di un giorno e 12 ore. Sarò in permesso per passare le feste natalizie con i miei cari.
Il mio grazie per quanto ha fatto viene dal cuore, soprattutto dopo averla conosciuta personalmente ieri, in occasione della sua presenza in carcere a Bollate. Sono in attesa di poter beneficiare dell’articolo 21, avendo ricevuto una richiesta di lavoro, perciò l’augurio che mi faccio è che il 2006 mi porti più libertà e meno carcere. Le persone detenute che lei ha incontrato sono rimaste molto soddisfatte dalla sua persona. A me, sono piaciuti tre passaggi dei suoi numerosi interventi – “Natale è un avvenimento che è accaduto” – ho capito che devo avere la fede per continuare il mio percorso. Quando ha detto – «voi siete molto di più di quello che avete fatto» – mi sono sentito riempito di dignità. Per tre volte ha parlato di amnistia – «l’amnistia-condono è necessaria dal punto di vista tecnico, ma va considerata come un atto di clemenza» – questo lo può auspicare una persona che crede nei valori umani.
In carcere, faccio parte della redazione “CarteBollate” come volontario. Questo impegno mi permette di trascorrere il tempo in maniera intelligente. Scriverò un articolo sulla sua presenza a Bollate. Sono sempre stato portato a scrivere e a parlare; ricordo un intervento in consiglio comunale che indusse la giunta municipale a cambiare regolamento: “I consiglieri comunali possono intervenire non oltre 10 minuti per argomento”. Politicamente ero socialdemocratico. Sono convinto che se non avessi fatto politica, non avrei vissuto il carcere. Ho 63 anni e sono convinto di poter essere ancora utile a me stesso e alla società. La ringrazio per l’attenzione. A lei e ai suoi cari auguro buone feste ed un anno nuovo pieno di soddisfazione.

Francesco Ironico, carcere di Bollate (Mi)
Il Tribunale di Milano è bello perché è vario. Fiorani è in galera. Il suo socio in affari è libero, dà interviste e spiega come si siano comportati bene con lui. Un avvocato inglese dice di aver firmato quello che c’era da firmare contro Berlusconi in un clima di “estorsione”. Ci saranno ex procuratori nel prossimo Parlamento. Ma anche un giudice a Milano. è una notizia.

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