Storia di una ragazza vittima di una malattia congenita rarissima, la sindrome dall’aspetto progeroide e marfanoide con lipodistrofia, diventata star antibullismo
Cosa importa il qualificativo purché sia superlativo, purché gli altri rivolgano a voi uno sguardo da capogiro. Bruttissima è meglio di bellissima, perché allora gli altri non si sentono schiacciati. Attirando i loro sguardi avete suscitato la pietà, e ora possono guardarsi allo specchio con più felicità.
Lizzie Velásquez ha 17 anni quando scopre su Internet un video che ha già avuto 4 milioni di visualizzazioni. S’intitola “La ragazza più brutta del mondo”. E quella ragazza è lei. Qualcuno l’ha filmata a sua insaputa, poi ha messo in risalto il suo volto – o piuttosto la sua maschera di Halloween – sulla rete. Il peggio tuttavia si trova sotto l’immagine, nella lista dei commenti: «Che orrore! Bisogna bruciarla come una strega! Per favore puntati una pistola alla tempia e sparati!». Di questo tono ce ne sono centinaia, e altri se ne aggiungono in continuazione: «Barbie zombie! Corpo secco rigettato sia da Dio che dal diavolo!».