IL SECONDO TRADIMENTO

Di Bobo
16 Giugno 2005

Flavia Amabile e Marco Tosatti hanno già raccontato (“La vera storia del Mussa Dagh”) l’epopea dei cinquemila armeni che disobbedirono all’ordine di deportazione della autorità turche, resistettero per quarantacinque giorni sulle loro montagne agli assalti dell’esercito e scamparono così – salvati alla fine da una flotta francese – al genocidio subito dai compatrioti. Ora hanno ricostruito le vicende di quella gente all’indomani dell’esodo. Scoprendo che sono stati traditi una seconda volta. Sistemati in un campo profughi nel deserto egiziano, combattenti tenaci nella Legione d’Oriente dell’esercito francese, gli armeni dopo la guerra erano tornati sui loro monti, e a prezzo di mille sacrifici li avevano fatti rifiorire.
Ma nel 1939 Ankara era tornata a rivendicare la regione, che dopo la prima guerra mondiale era rimasta sotto amministrazione francese. E Parigi, per conquistarsi il favore della Turchia in vista della guerra che ormai si annunciava imminente, non esitò a cedergliela. Gli armeni, per non tornare sotto l’odiato giogo turco, presero di nuovo la via dell’esilio, vennero sistemati nella valle della Bekaa in Libano e lì tengono viva ancora oggi la loro fede cristiana e la memoria della loro lotta.

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