Il «ritorno al passato» di Mourinho, conteso tra Milano e Londra

Di Emmanuele Michela
25 Marzo 2013
«Ci sono cose che stanno per succedere e che nessuno si immagina»: lo Special One parla e scatena le più varie ipotesi sul suo futuro. L'Inter si strofina le mani, ma stasera sarà a Stamford Bridge.

«Tutti sanno che ho uno spirito avventuroso. Vedremo che cosa succederà: dopo Inghilterra, Portogallo, Italia e Spagna non è facile scegliere una nuova destinazione. Forse potrebbe essere un ritorno al passato. Ci sono cose che stanno per succedere e che nessuno si immagina…». Le parole del Profeta di Setubal, pronunciate in patria per l’inaugurazione di una mostra a lui dedicata, gettano un fascio di luce su un’ipotesi tante volte paventata: un rientro di Mourinho all’Inter. Forse il lusitano si diverte a scompigliare le carte per far parlare di sé, forse le sue dichiarazioni vanno prese col beneficio del dubbio che porta un annuncio di mercato fatto a fine marzo, ma l’affermazione dello Special One va comunque presa in considerazione.

A MILANO È AMORE VERO. L’amore che infatti scorre tra le due parti è noto e arcinoto: in via Durini nessuno si è mai scordato del tecnico del Triplete, nostalgia avvalorata dai risultati singhiozzanti ottenuti da quando lui se n’è andato. Sulla panchina nerazzurra ne sono passati di tecnici: Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri e ora Stramaccioni, che domani compie un anno esatto alla guida dell’Inter, 365 giorni in cui ha ottenuto 29 vittorie, 10 pareggi e 15 sconfitte, non proprio un tabellino da grande. Inevitabile così pensare all’amore di Mou per quei colori, al suo essere «interista per sempre», alle immagini che, di recente, lo mostravano nel suo ufficio al campo di allenamento del Real, con la maglia nerazzurra bella in vista. La partenza dello Special One da Madrid è cosa abbastanza certa a fine stagione, da tempo viene dato in arrivo al Psg a giugno, con Cristiano Ronaldo, squadra che, a differenza dell’Inter, disporrebbe delle facilità economiche per portare la filosofia del lusitano in riva alla Senna. Lo stipendio di Mou è di 10 milioni, cui l’Inter dovrebbe poi aggiungere una cifra considerevole per ricostruire una squadra, ad oggi, abbastanza disastrata.

MA STASERA È A STAMFORD BRIDGE. Ma il rimbombo delle sue parole ha riverberato non solo in Italia, ma anche in Inghilterra, dove lo Special One ha lasciato tracce inequivocabili del suo passaggio al Chelsea. Per la stampa d’Oltremanica è proprio ai Blues che potrebbe tornare José: la sua presenza stasera a Stamford Bridge, invitato per l’amichevole tra Brasile e Russia, ha fomentato le voci, cavalcate alla meraviglia dal Sun. A nessuno poi è sfuggito il tweet di Rui Sa Lemos, tecnico delle giovanili del Porto e già collaboratore di Mou: stando alle immagini da lui postate “La prossima casa dei Mourinho” sarà proprio lo Stamford Bridge. L’attuale tecnico dei Blues Benitez non gode della simpatia del pubblico, anche se ha l’appoggio ancora di Abramovich. In terra britannica però il lusitano è dato vicino anche a una delle due squadre di Manchester.

BARCELLONA? L’ipotesi invece di un rimpatrio all’Estadio do Dragao, casa del primo club che lo ha consacrato, il Porto, non sembra trovare solidità sui giornali portoghesi, mentre ben più suggestiva e clamorosa appare l’idea che quel tanto celebrato “ritorno” di Mou sia al suo passato più remoto, dimenticato e sottaciuto: il Barcellona. Qui fu vice di Bobby Robson e di Van Gaal tra il ’96 e il 2000, anni in cui i blaugrana hanno vinto tanto. Ma in tutti questi anni di lontananza i rapporti si sono logorati del tutto: l’avversione tra catalani e Mou è facilmente ascrivibile nella categoria dell’odio. Vilanova sembra essere riuscito a raddrizzare la squadra dopo la piccola crisi del mese scorso, quindi il suo posto non sembra essere affatto in pericolo. Ma con Mourinho in attesa non si può essere certi di nulla, specie se «ci sono cose che stanno per succedere e che nessuno si immagina…».

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@LeleMichela

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