Il piano Prato.

Di Tempi
11 Ottobre 2007
 Alitalia mette una pietra tombale su Malpensa. Noi tagliamo le ali a chi taglia le ali al Nord

«I passeggeri in partenza per Boston sono pregati di recarsi con urgenza… a Fiumicino». Dalla scorsa settimana gli altoparlanti di Malpensa potrebbero rilanciare questo annuncio per 18 dei 27 collegamenti intercontinentali del-
l’hub varesino e per 22 dei 44 su scala continentale. Perché? Semplice, Alitalia ha tagliato le tratte in ossequio al “piano Prato” per spostarle a Roma. Le destinazioni trasferite non sono certo di quelle secondarie, soprattutto come redditività rispetto al coefficente di riempimento dei voli: New York, Miami, San Paolo, Shanghai, Osaka, Toronto, Chicago. Idem per le tratte europee: Ginevra, Lione, Stoccarda, Strasburgo (gli europarlamentari del Nord faranno scalo a Roma, secondo voi?), Zurigo, Valencia, ecc. In compenso restano i voli per Bari e Lamezia Terme. «è la pietra tombale di Malpensa e la fine dell’accessibilità di Milano», ha dichiarato il governatore lombardo Roberto Formigoni. Difficile dargli torto. E in effetti anche sindacati e partiti della sinistra del Nord stanno alzando la voce contro questo piano messo in atto unicamente per rendere più appetibile Alitalia per Air France: un veneto preferirà Fiumicino o Parigi dovendo andare negli Usa o in Canada? Zurigo e Francoforte già si fregano le mani mentre il 25 ottobre prossimo il nono compleanno di Malpensa verrà festeggiato con uno sciopero di quattro ore per protestare contro i tagli. Chissà che quel giorno Umberto Bossi, invece di invocare generiche rivolte, non lanci un vero, grande boicottaggio: quello contro Alitalia. Ovvero, tagliamo le ali a chi taglia le ali al Nord.

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