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Quando Robert Francis Prevost è stato eletto papa e si è presentato sulla Loggia di san Pietro con il nome di Leone XIV, tutti i peruviani si sono ritrovati improvvisamente al centro del mondo. Gli oltre vent’anni passati nel paese latinoamericano da missionario agostiniano, vescovo e amministratore apostolico hanno plasmato in modo decisivo il carattere e la visione del mondo del primo pontefice statunitense.
«Qui in Perù ha mostrato le sue grandi capacità, una sensibilità e un amore per la sua vocazione fuori dal comune. Un pastore vicino al suo popolo con una grande chiarezza di pensiero»: così lo definisce a Tempi Manuel Huapaya Mendoza, segretario generale della Caritas peruviana, che ha lavorato a stretto contatto con il Papa nel periodo in cui, da vescovo, ha fatto parte del consiglio di amministrazione della Caritas dal marzo 2021 al giugno 2023.
«La vocazione missionaria di Leone XIV»
Fin da giovane, ricorda Mendoza, «la vocazione missionaria di Leone XIV lo ha portato a esser...
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