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Cinema Fortunato

Il mio film di Lynch preferito. E la morale tragica di “Emilia Pérez” sotto la veste trans

Di Simone Fortunato
24 Gennaio 2025
L’unicità di “Una storia vera”, l’opera più bella e solare del maestro appena scomparso. Troppo fumoso “Oh, Canada”. “Emilia Pérez” gran melodramma sconsolato. Debole il prequel animato del “Signore degli anelli”. I film della settimana
Fotogramma del film “Una storia vera” di David Lynch

Il testo che segue è tratto dalla puntata settimanale di “Cinema Fortunato”, la newsletter di recensioni cinematografiche riservata agli abbonati di Tempi. Abbonati per riceverla ogni giovedì.

Legenda: ★★★★ pazzesco | ★★★ ci sta | ★★ ’nzomma | ★ imbarazzante

Una storia vera ★★★★

Di David LynchAnno di uscita: 1999Dove vederlo: Chili

Un uomo anziano su un trattore attraversa metà America per fare pace col fratello. Tra i tanti bellissimi film di David Lynch grande regista scomparso il 15 gennaio scorso, è il mio preferito. Intanto perché non sembra di Lynch: niente storie notturne, barocchismi. Tutto è ambientato alla luce del sole e lineare come dice il titolo originale del film. E poi, perché è un grande film sulla riconciliazione, sul perdono, sul cielo stellato leopardiano. Stranissimo, controcorrente: già solo il fatto di vedere la narrazione, lentissima, seguire gli acciacchi, i decrepiti movimenti del vecchietto protagonista, lo rende un film unico e difficilmente...

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