Il governo ha a cuore natalità, scuola e cure palliative
Continua l’attività del network “Ditelo sui tetti”, gruppo associativo che da anni si impegna su vari fronti legati al tema della sussidiarietà. È del primo ottobre nella Sala Verde di Palazzo Chigi l’incontro, tenuto con alcuni ministri del governo Meloni, per discutere di una serie di proposte da inserire nella prossima legge di bilancio. Al dialogo erano presenti, oltre a Domenico Menorello, avvocato e coordinatore della rete associativa, i ministri Giancarlo Giorgetti, Eugenia Roccella, Orazio Schillaci, Giuseppe Valditara, Paolo Zangrillo e il viceministro del Lavoro e delle politiche sociali Maria Teresa Bellucci. Gli argomenti principali sono stati l’incentivo alla natalità, i maggiori finanziamenti alle cure palliative e il buono scuola da allargare a tutta Italia.
«Il dialogo è stato molto costruttivo», racconta a Tempi lo stesso Menorello, «ed è stato aiutato dalla presenza di altre realtà associative di cui abbiamo promosso la partecipazione: il Forum delle famiglie, la Cdo, l’Associazione Famiglie numerose, l’Associazione famiglie di persone con disabilità. Credo sia molto importante che questo esecutivo permetta un confronto costruttivo allargando le parti sociali coinvolte. Non si dà ascolto solamente ai sindacati, ma vengono rese partecipi anche associazioni legate a realtà diverse del paese, spesso dimenticate».
Gli investimenti sulla natalità
Il ministro Giorgetti ha confermato l’intenzione di investire risorse sulla natalità, «perché durante l’incontro ha ricordato che “senza considerare l’aspetto demografico attuale l’Europa è destinata a morire”». Non è però ancora possibile arrivare al “quoziente familiare”, parametro che prevede la divisione del reddito complessivo della famiglia sulla base del numero di componenti, agevolando così le famiglie numerose.
Un passo importante in questa direzione potrebbe essere tuttavia l’eliminazione dell’incidenza della “prima casa” nel calcolo dell’Isee, da considerare come un bene di prima necessità per le famiglie, a cui il ministro a capo del Mef si è detto favorevole. Sarebbe questo un primo passo per ripensare lo stesso Isee, parametro su cui il governo si sta «seriamente interrogando».
«L’idea che deve passare», spiega Menorello, «è che il figlio possa diventare un fattore che moltiplica la capacità fiscale della famiglia, così da rappresentare un investimento e non una spesa».
Le cure palliative e il buono scuola
Continua anche l’impegno per una maggiore contribuzione da parte del ministero della Salute alle cure palliative. Schillaci ha confermato l’intenzione di aumentare i finanziamenti, acconsentendo anche a un possibile incentivo nell’indirizzare i fondi alla domiciliarizzazione dei malati terminali. «Si tratterebbe di un notevole risparmio per la sanità nel lungo periodo dal punto di vista farmaco-economico», conferma Menorello.
Sul tema educativo Valditara ha tenuto a sottolineare il sostegno alle scuole paritarie, ricordando l’apertura ai fondi Pnrr e Pon e la possibilità di accesso all’abilitazione per gli insegnanti che vi insegnano.
«Il ministro si è detto concorde a considerare l’estensione in tutta la Penisola del buono scuola, che fino a oggi è attivo solamente in Veneto e Lombardia», precisa l’avvocato. «L’incentivo permette alle famiglie di parificare le spese relative alla scelta della scuola pubblica o paritaria, favorendo così una libera scelta».
Alcune testate hanno criticato il governo definendo il confronto del primo ottobre un incontro tra ministri e associazioni “no gender” e “no aborto”. Menorello ribatte che questa è «una lettura esclusivamente ideologica. Non abbiamo parlato di gender, ma di natalità. Se qualcuno vuole che il sistema crolli, può lasciarsi andare a pregiudizi che non hanno niente a che fare con i nostri obiettivi. Riflessioni del genere non hanno futuro per una prospettiva di crescita del paese».
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