
Il gene dei Crick
Scrive che “L’ipotesi straordinaria è che proprio Tu, con le tue gioie e i tuoi dolori, i tuoi ricordi e le tue ambizioni, il tuo senso di identità personale e il tuo libero arbitrio, in realtà non sia che la risultante del comportamento di una miriade di cellule nervose e delle molecole in esse contenute. Come avrebbe detto l’Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol: non sei altro che un pacchetto di neuroni” (Francis H. C. Crick, La scienza e l’anima, Rizzoli 1994).
Dice che “Oh, non credo che esista un peptide responsabile della sensibilità religiosa, ma probabilmente c’è qualcosa nel cervello umano che rende qualcuno più sensibile degli altri alla religione. Se sia qualcosa di innato oppure dipenda dall’educazione è ancora da stabilire, come per l’omosessualità. Ma non c’è ragione per cui un giorno tutto questo non debba essere scoperto”(intervista a Daniel Voll, 1994). È persuaso che “Le mie teorie rivelano le contraddizioni delle credenze religiose di milioni di persone… La religione è fondata su prove così inconsistenti secondo gli standard scientifici che solo un atto di cieco fideismo può farle accettare… se i membri della Chiesa credono davvero nella vita dopo la morte, perché non compiono esperimenti sonori per verificarla?”(Citato in Daniel Voll, Alla ricerca dell’anima con Francis Crick, 1994).
Un mattacchione? Non proprio. Il suo nome è Francis Crick, nasce l’8 giugno del 1916 a North Hampton, in Inghilterra e ottiene la sua laurea in Scienze fisiche nel 1937. Durante la guerra fa parte del Laboratorio di ricerca del Ministero della Marina da Guerra britannica. Nel 1947 comincia il dottorato di ricerca al Laboratorio Strangeways dell’università di Cambridge, insieme ad Arthur Hughes. I due studiano le proprietà fisiche del citoplasma. Nel 1949 Crick passa all’Unità di Ricerca Medica, il Laboratorio Cavendish di Cambridge. Qui, insieme a Max Perutz e John Kerdrew, studia la struttura delle proteine e impara le tecniche di diffrazione dei raggi-X. Nel 1951 arriva al Laboratorio il biologo americano James Watson, appena ventitreenne, e tra i due comincia da subito una stretta collaborazione per scoprire la struttura del DNA. “Ciò che mi attraeva – ha dichiarato – erano il mistero della vita e quello della coscienza. Volevo capire in cosa consistevano questi misteri in termini scientifici”. Determinante si rivelò il contributo degli studi sulla diffrazione dei raggi-X di Rosalind Franklin. Nel 1953 venne costruito un modello visivo del DNA, la famosa doppia elica, che superò tutte le verifiche sperimentali dei due anni successivi – si racconta in proposito che il 28 febbraio 1953 Francis Crick sia entrato nel pub Eagle di Cambridge e abbia annunciato ai presenti: “abbiamo scoperto il segreto della vita”. Nel 1962 ha diviso con Watson il premio Nobel in medicina e fisiologia. In seguito ha continuato gli studi sul rapporto tra DNA e codificazione genetica, mettendo in luce il meccanismo per la sintesi proteinica. Nel 1976 Crick ha abbandonato Cambridge per diventare professore al Salk Institute per gli studi biologici di San Diego, California. È qui che ha cominciato a interessarsi del cervello umano, in particolare della funzione visiva e dei sogni. Nel 1993 deve aver destato più di qualche perplessità in molti colleghi al Salk Institute quando, entrando in facoltà, ha annunciato trionfalisticamente: “ho localizzato la sede della libertà nel cervello umano”.
La biografia dello scienziato riportata dalla prestigiosa rivista Time (che lo ricorda con Watson tra i 100 personaggi del secolo) parla in effetti di “una storia che fin dall’inizio mostra chiari segni di hybris… una storia di sconfinata ambizione, di impazienza se non di disprezzo per le autorità e per le opinioni altrui”. Il che, a quanto pare, non ha impedito al professore ottimi rapporti con le potentissime fondazioni americane. Nel 1959 Crick è stato riconosciuto visiting-professor al Rockefeller Institute (oggi Rockefeller University) e all’università di Harvard. Nel 1962 ha ricevuto il Premio della Fondazione Gardener ed è stato nominato direttore del Laboratorio di biologia molecolare dell’università di Cambridge nonché professore non residente del Salk Institute della California. Nel 1972 gli è stata conferita la Medaglia Reale dalla Royal Society che nel 1976 gli ha riconosciuto anche la medaglia Copley.
Nel suo studio di La Jolla, in California, Crick conserva una riproduzione della famosa acquaforte di Blake che ritrae il grande scienziato Isaac Newton nudo, seduto ai bordi di un crepaccio roccioso, col compasso nella mano, mentre cerca di decifrare i misteri dell’universo.
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