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Fino al 18 luglio i giochi sono ancora aperti. In quella data si voterà a Strasburgo il nuovo commissario europeo e Ursula von der Leyen cerca la riconferma, dopo il placet del Consiglio Europeo alla sua nomina. Conferma tutt'altro che scontata perché alto è il rischio di franchi tiratori, nonostante la politica tedesca, sulla carta, possa contare sul sostegno di popolari, socialdemocratici e liberali che oggi vantano 399 seggi, cioè 38 in più della soglia minima. Un margine, nei fatti, molto risicato e, da qui al 18 luglio, molte cose possono accadere (voto francese in primis).
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Il tema su cui si dibatte è se per la nuova elezione del commissario popolari, socialisti e liberali debbano allargare la base del consenso verso la sinistra ecologista (verdi) o verso i conservatori di Giorgia Meloni. Qui sta il busillis con una serie di veti che ha portato, per ora, ad una impasse. I socialisti e i li...
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