Caro direttore, nel giorno in cui Santa Madre Chiesa ricorda, subito dopo il S. Natale, il proto martire Santo Stefano, che ha dato la vita per proclamare pubblicamente la verità di Cristo Gesù, mi sono chiesto: “ma i cristiani del mondo occidentale sarebbero ancora capaci di martirio?”. Oggi i cattolici, a causa della propria fede, sono perseguitati, fino allo spargimento del sangue, in molte parti del mondo: in Medio Oriente, in Africa, in molti Paesi dell’oriente, persino in qualche Paese del Sud America. Nei Paesi del mondo occidentale, i cattolici sono perseguitati culturalmente, moralmente, socialmente e politicamente, ma, almeno per ora, non fisicamente.
Mi chiedo: io stesso e, più in generale, i cattolici occidentali sarebbero in grado di sopportare il martirio anche fisico nel caso che mi fosse e fosse loro richiesto? Sarebbero in grado di dire pubblicamente, come S. Stefano, le ragioni per le quali Gesù è il compimento del disegno salvifico del Signore nei confronti di noi peccatori?. E sarebbero in grado di rifiutarsi di incensare all’Imperatore, cioè all’idolo del Potere, a costo della propria vita? Purtroppo, ho dei forti dubbi in proposito, anche perché vedo molti, troppi cristiani arrendersi acriticamente al potere degli attuali Imperatori. Il malefico “politicamente corretto” che produce un tirannico “pensiero unico” li trova troppo silenziosi e talora addirittura consenzienti alle direttive del potere mondano e spesso anticristiano.
Il Sinodo tedesco è un esempio clamoroso di questa tendenza, visto che arriva addirittura ad ipotizzare un mutamento della dottrina tradizionale e millenaria della Chiesa pur di adattarsi a quel pensiero, incensando così un potere lautamente finanziato da personaggi noti e non noti. Nel mondo occidentale stanno passando leggi provenienti da una cultura anticattolica ed anche in questo caso i cristiani appaiono paurosi e senza parola. Anche durante la presente pandemia, abbiamo assistito ad un clamoroso silenzio cristiano davanti a norme che, addirittura, si sono intromesse nell’attuale codice canonico. Insomma, i cristiani occidentali stanno incensando in modo copioso il presente potere idolatrico, evitando così, sicuramente, il martirio, ma tradendo la presenza di Cristo. È chiaro che il martirio non deve essere cercato, ma neppure evitato per viltà e per vergogna di Cristo.
Leggendo gli atti dei martiri, sono rimasto impressionato dall’atteggiamento degli stessi persecutori pagani, che non capivano perché i cristiani si rifiutassero di compiere un gesto così “banale” come accendere l’incenso all’Imperatore e invitavano i futuri martiri a recedere dal loro comportamento. Ma i cristiani non recedevano perché confessavano l’esistenza di un solo Dio, incarnatosi in Cristo Gesù. Avrebbero potuto trovare argomenti “politici” (vien quasi da dire “democristiani”) per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte (a proposito mi vengono in mente tanti cristiani contemporanei), ma non lo hanno fatto perché senza la verità di Cristo tutta la costruzione umana crollerebbe e per questa verità hanno dato la vita.
Prego Santo Stefano perché mi dia la forza, all’occorrenza, di non essere vile e perché dia a tutti i cristiani la forza e l’intelligenza di testimoniare tale verità, prima dei propri pensieri e dei propri interessi. Questo è il modo dei cristiani per essere veramente “fratelli” di tutti.
Peppino Zola