Ho visto Maradona (Ediciclo, 208 pagine, 14,50 euro) è un romanzo che ti fa fare un salto indietro di un quarto di secolo. Catapultati nella Napoli del 1990, l’autore e collaboratore di Tempi Antonio Gurrado ripercorre la corsa degli azzurri di Diego Armando Maradona verso il secondo scudetto e quella della nazionale italiana che schiantò le proprie ambizioni di vincere il quarto mondiale proprio contro l’argentina guidata dal Pibe de oro. Non solo.
Ho visto Maradona è di più: è un tuffo in un’Italia che oggi non c’è più, alla scoperta delle sue abitudini, dei suoi pregi e dei suoi vizi; un paese che nemmeno si immaginava lo scandalo Mani pulite che di lì a poco sarebbe scoppiato e avrebbe dato poi vita alla Seconda Repubblica. E poi, Ho visto Maradona, è la storia di quattro ragazzi: Gringo, oriundo di Caserta, figlio di impiegati statali, ama Napoli così com’è e vuole lasciare andare le cose come sono sempre andate ed è, naturalmente, tifoso sfegatato di Maradona.
Il Milanese, comunista, figlio di proletari, si sforza di parlare in italiano corretto e detesta il pressappochismo diffuso e proprio per questo non può che essere tifoso innamorato della meritocrazia e del collettivismo praticato dal Milan di Sacchi; e di Mozzarella e Anatomia troppo ossessionati rispettivamente da cibo e sesso per voler cambiare le cose. L’esito del campionato di calcio 1989/1990 segna anche la lenta e traumatica rottura del loro sodalizio. E la fine del grande Napoli e del suo irraggiungibile capitano, Diego Armando Maradona.