«Guardiola non andrà mai al Milan. Costa troppo»

Di Carlo Candiani
27 Aprile 2012
Intervista doppia allo juventino doc Marcello Chirico e al milanista sfegatato Cristiano Ruiu: «Purtroppo lo scudetto è già bianconero».

Guardiola, Mourinho, Champioms League, scudetto, Juventus e Milan. Sono tanti i temi calcistici spinosi di questo fine stagione. Tempi.it ne parla con lo juventino Marcello Chirico e il milanista Cristiano Ruiu, entrambi opinionisti di Qui studio a voi studio, che va in onda su Telelombardia.

Guardiola lascia il Barcellona: sorpresi?
Chirico
: Era da almeno un anno che giravano voci. Davanti alla disfatta si è reso conto che forse il suo ciclo è finito: con il Barcellona ha vinto tutto, probabilmente ha bisogno di confrontarsi con un nuovo ambiente, avere nuovi stimoli. La squadra, comunque, non mi pare in crisi.
Ruiu: Non me lo aspettavo. Pensavo che anche per ragioni di “identità catalana” rimanesse ancora per anni. Questa decisione rivela una possibile destinazione già decisa.

Con Guardiola libero da impegni, si infittiscono le voci che lo darebbero al Milan. È realistico?
Chirico
: No, lo stipendio di Guardiola è elevato, sono cifre impensabili per l’Italia. Dal Milan, ormai, ogni giorno ne sentiamo una, è diventato come l’Inter: è lampante che sono “sbroccati”. Un giorno parlano di Guardiola, un altro di Capello, poi di Costacurta… arriveranno anche a Mourinho.
Ruiu: È un’ipotesi che non sta proprio in piedi: prima di tutto per una questione economica. È inavvicinabile per qualsiasi club italiano. Per quanto riguarda il Milan, con Guardiola, l’attuale rosa dovrebbe essere rivoltata da cima a fondo: impossibile sostenere una spesa del genere.

Vi aspettavate il crollo di Real e Barça? È a rischio anche Mourinho?
Chirico
: Lo Special One con la Champions ha spesso bisticciato: non è una coppa facile da vincere. Penso che avesse dato per scontato di andare in finale, ma si è trovato davanti il Bayern Monaco, una squadra che nel torneo europeo si trasforma. E lo dico anche a Ruiu che li sottovalutava. Non mi ha sorpreso l’uscita di scena del Barcellona, mentre per il Real lo smacco è grande: è dal 2001 che non vince la Champions.
Ruiu: Dal Barcellona me l’aspettavo. Se contro il Milan non avessero avuto “l’aiutino” del rigore alla fine del primo tempo, forse sarebbero usciti prima. Del Real mi sono stupito, però a Madrid il Bayern ha strameritato. Non vedo, invece, Mourino in discussione: quest’anno vincerà la Liga, un grande e storico risultato.

In Italia il campionato è al rush finale: tra Juve e Milan ci sono tre punti di differenza (quattro contando le sfide dirette) e 12 in palio.
Chirico
: Io temo i milanisti come Ruiu, che mi dicono che ormai per la Juve è fatta, ma le insidie si nascondono dappertutto, anche l’ultima in classifica ci può mettere in difficoltà. Per me niente è ancora deciso. I ragazzi li vedo, però, molto concentrati. Entrano sempre in campo con gli occhi della tigre. Se esiste una squadra che merita, questa è la Juve.
Ruiu
: È finita! Non solo perché il Milan ha il fiatone, ma perché la Juve è in grande forma e le vincerà tutte. E il popolo bianconero è in grande fermento: grandissimo merito va a Conte, un allenatore attento a tutti i particolari e appoggiato dai dirigenti, anche a livello mediatico, lanciando messaggi alla classe arbitrale con molta puntualità. Ma nulla toglie alla grande stagione di questa squadra operaia, che ha solo Buffon e Pirlo fuoriclasse acclarati. E, fino ad ora, non hanno mai perso.

Quale sarà il futuro di Juve e Milan?
Chirico
: Beh, la conferma innegabile è quella di Conte: è a lui che dobbiamo la rinascita della Juventus, ha trasmesso ai giocatori il dna Juve. Il prossimo anno ci servirà sicuramente un bomber, anzi due, che finalizzino tutto il gioco prodotto dal centrocampo. In questo momento abbiamo in squadra bravissime seconde punte (Vucinic, su tutti): ci serve uno come Trezeguet. Nomi? Tevez e Suarez. Si rinforzeranno anche gli altri reparti, in prospettiva Champions.
Ruiu: Dopo le parole intercettate tra Berlusconi e Galliani in Milan – Barcellona diventa difficile una legittimazione di Allegri. È un peccato fare a meno di Allegri, ma purtroppo è una strada segnata. Probabilmente arriverà un allenatore “aziendalista” che non potrà rivoluzionare la rosa. Mi mangio ancora le mani per l’operazione Pato – Tevez che non è andata in porto, speriamo che il discorso non sia ancora chiuso. Inoltre si procederà allo svecchiamento, per fine contratto: penso con soddisfazione all’addio di Seedorf, che sarà sostituito da Montolivo.

Con i proventi derivanti dallo stadio di proprietà, la Juve potrà essere la regina del calciomercato?
Chirico
: Oltre agli incassi dello stadio di proprietà, ci sono quelli della Champions e l’aumento di capitale che gli azionisti hanno sottoscritto. Insomma, con lo stadio di proprietà la Juve ha una fonte di reddito, che Inter e Milan non hanno, impantanati in mille beghe burocratiche. Ma possibile che questo accada nella “Gran Milan”? La Juve si dimostra al passo del calcio europeo più prestigioso.
Ruiu
: Mi spiace raffreddare l’entusiasmo di Marcello, ma avere lo stadio di proprietà servirà nei prossimi anni solo a colmare le perdite. Nella gestione Giraudo la Juve visse una stagione virtuosa, negli ultimi anni è andata parecchio sotto ed è quotata in borsa. In generale, nel calcio italiano non si riesce più ad investire, i soldi si buttano via. Purtroppo per Marcello, e per tutti i tifosi bianconeri, la Juve non farà un mercato faraonico.

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