GRANDE VITA

Dylan Thomas, vorticoso, ebbro e splendido poeta – a cui si è ispirato il molto più modesto, se pur più famoso, Bob D. per copiargli il cognome – scrive:
«La forza che nella verde miccia spinge il fiore spinge i miei anni verdi».
è l’inizio di una poesia profonda e acuta. Il poeta dice che l’energia che muove l’inizio di ogni cosa creata è la medesima che muove i suoi anni, la “miccia” è la stessa.
Il bravo Francesco Arcangeli aveva paragonato questi versi a certe cose del nostro Pascoli, un altro che sentiva il muoversi della Natura come un grandioso teatro. Nella sua poesia Dylan Thomas – poeta magnifico che morirà disfatto di alcool in un ospedale di New York – scrive anche che quella energia è la stessa che però lo rende anche «muto», «curv» che lo rende «cera», e che la «vela» e il «sudario» li muove lo stesso vento.
Pensavo a questi versi mentre assistevo ai dibattiti recenti sulla nascita della vita. Quante falsità piccine, quante miserie. Quanto impoverito il senso di maestà tremenda che c’è invece in questi versi. Li avete visti, quegli scienziati incartapecoriti, figli di una stagione di ideologie di cui la scientista è l’estrema, la più stupida di tutte, la più sussiegosa.
Aveva capito lui, poeta e poveraccio, che quell’energia vitale e tremenda, che noi chiamiamo vita, è più grande di noi. E a manipolarla, a volerla gestire in laboratorio, a volerle dettare legge è da idioti.

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