Papa Francesco nella favela di Manguinhos: «Dobbiamo lottare contro la fame, anche quella spirituale» [link url=https://www.tempi.it/videogallery/papa-francesco-entra-nelle-baracche-della-favela-brasiliana#.UfFet2ROrt4]Video[/link]
Oggi papa Francesco, durante la quarta giornata della Gmg brasiliana, dopo aver ricevuto le chiavi della città di Rio de Janeiro dal sindaco, ha fatto visita alla comunità di Varginha: 2500 persone circa che vivono nella favela di Manguinhos. La favela di 350 mila abitanti si trova a nord di Rio e fino all’ottobre scorso veniva chiamata la “Striscia di Gaza” per le violenze che vi avvengono.
«VORREI BUSSARE A TUTTE LE PORTE». Nel cammino tra la piccola chiesa dedicata a S. Gerolamo Emiliani, dove si è fermato arrivando, e il campo di calcio dove si è tenuto l’incontro con la comunità il Papa è stato accerchiato e salutato da centinaia di persone. «Fin dall’inizio, nel programmare la visita in Brasile, il mio desiderio era di poter visitare tutti i rioni di questa Nazione – ha detto il Papa dopo aver visitato una delle case della favela – Avrei voluto bussare a ogni porta… Ma il Brasile è così grande! Allora ho scelto di venire qui, di fare visita alla vostra Comunità che oggi rappresenta tutti i rioni del Brasile».
[internal_video vid=109759] ACCOGLIENZA. Nel suo discorso Bergoglio ha parlato dell’importanza dell’accoglienza: «È importante saper accogliere; è ancora più bello di qualsiasi abbellimento o decorazione. Lo dico perché quando siamo generosi nell’accogliere una persona e condividiamo qualcosa con lei, non solo non rimaniamo più poveri, ma ci arricchiamo». «Il popolo brasiliano – prosegue – in particolare le persone più semplici, può offrire al mondo una preziosa lezione di solidarietà, una parola spesso dimenticata o taciuta, perché scomoda. (…) Nessuno può rimanere insensibile alle disuguaglianze che ancora ci sono nel mondo! Ognuno, secondo le proprie possibilità e responsabilità, sappia offrire il suo contributo per mettere fine a tante ingiustizie sociali».
VITA, FAMIGLIA, EDUCAZIONE. Poi, rivolto al Brasile, ha «incoraggiato gli sforzi che la società sta facendo per integrare tutte le parti del suo corpo, anche le più sofferenti e bisognose, attraverso la lotta contro la fame e la miseria». Ma il Papa ha ricordato che «c’è anche una fame più profonda, la fame di una felicità che solo Dio può saziare. Non c’è né vera promozione del bene comune, né vero sviluppo dell’uomo, quando si ignorano i pilastri fondamentali che reggono una Nazione, i suoi beni immateriali: la vita, che è dono di Dio, valore da tutelare e promuovere sempre; la famiglia, fondamento della convivenza e rimedio contro lo sfaldamento sociale; l’educazione integrale, che non si riduce ad una semplice trasmissione di informazioni con lo scopo di produrre profitto; la salute, che deve cercare il benessere integrale della persona, anche della dimensione spirituale, essenziale per l’equilibrio umano e per una sana convivenza; la sicurezza, nella convinzione che la violenza può essere vinta solo a partire dal cambiamento del cuore umano».
«LA CHIESA È CON VOI». «Oggi a tutti voi – ha concluso – in particolare agli abitanti di questa Comunità di Varginha dico: non siete soli, la Chiesa è con voi, il Papa è con voi. Porto ognuno di voi nel mio cuore e faccio mie le intenzioni che avete nell’intimo: i ringraziamenti per le gioie, le richieste di aiuto nelle difficoltà, il desiderio di consolazione nei momenti di dolore e di sofferenza».
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!