Sedersi sul fiume ad aspettare che il cadavere passi è sempre un’ottima strategia, sopratutto se si tratta di qualche improbabile feticcio modaiolo brutto, ma inspiegabilmente diventato un must. A riempire i fiumi adesso saranno gli Ugg, stivali in montone, pecora o pelle provenienti dall’Australia che da un po’ di anni hanno colonizzato il mondo intero.
ODIATI DAGLI UOMINI. Inizialmente questi stivali servivano ai surfisti per tenere i piedi al caldo tra una surfata e l’altra, ed erano quindi calzature adatte per la sabbia. Ma quando le star hanno cominciato a portarli per le strade di New York o di Los Angeles – Cameron Diaz in primis – abbinandoli a qualsiasi capo di abbigliamento la rivoluzione è cominciata. Peccato che l’aspetto di queste scarpe sia tutt’altro che aggraziato, e il rischio di sembrare simili a paperotti è alto per chiunque. Votato a gran voce nel 2010 tra i dieci oggetti di cui gli uomini non sopportano la vista, gli Ugg hanno continuato a essere richiestissimi, tanto che il modello originale marrone è stato declinato anche in versioni ancora più da brivido, leopardate, zebrate o brillantinate, o peggio in modello “sposa”. Un giudice ha addirittura sentenziato che sono pericolosi alla guida, perché il piede non è stabile, ma le donne non si sono fermate.
ARRIVANO GLI HUNTER. Il picco di vendite è stato nel 2009 quando la casa produttrice ha registrato un +67 per cento. Ma quest’autunno per la prima volta dalla loro uscita sul mercato le vendite hanno subito un -31 per cento e forse è davvero arrivato il momento per smettere di acquistare compulsivamente queste sgraziate simil pantofole. Un’analista del Verdict Search, che si occupa di studiare gli andamenti dei mercati, ha spiegato che gli Ugg hanno cominciato a registrare un calo di vendita quando star del calibro di Kate Moss o Kate Middleton hanno cominciato a indossare un altro tipo di stivali, gli Hunter, antipioggia inglese per eccellenza. Lo stivale che scaccia un altro stivale sta forse salvando il buongusto.