Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Politica

Genitore 1 e 2, Lamorgese «si porta avanti col lavoro»

Perché tornare alla versione del 2015? Lo spiega Alfredo Mantovano (c’entra un caso in Cassazione, la stepchild adoption e la surrogata)

Caterina Giojelli
18/01/2021 - 3:00
Politica
CondividiTwittaChattaInvia

Tra le più sconclusionate iniziative di questa legislatura e questo governo verrà ricordato anche il ritorno del “genitore 1″ e “genitore 2”, sulla carta d’identità dei minori di 14 anni o sui moduli di iscrizione a scuola, stabilito dal Viminale. In piena crisi di governo, emergenza sanitaria, con l’economia al collasso e le classi vuote, il ministro Luciana Lamorgese ha cancellato un altro lascito dell’era Salvini (quando si tornò a chiamarli “madre” e “padre”) e reintrodurre il burocratese caro al governo Renzi e alle famiglie arcobaleno. Questo, ha spiegato il ministro alla question time del 13 gennaio, per «garantire conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento Ue e per superare le problematiche applicative segnalate dal Garante della privacy» sul decreto del 2019. Cosa significhi Tempi lo ha chiesto ad Alfredo Mantovano, magistrato e vicepresidente del Centro Studi Livatino.

Ci può spiegare in parole semplici in cosa consiste questo regolamento europeo e a quali “criticità” fa riferimento il Garante della privacy che è urgente risolvere in questo momento storico con un decreto del Viminale?

Il ministro Lamorgese ha giustificato il ritorno alla dizione “genitore” facendo riferimento al parere emesso il 31 ottobre 2018 dal Garante per la protezione dei dati, che pure non aveva precluso al ministro Salvini di adottare il proprio decreto, e a una nota più recente dello stesso Garante, del 12 settembre 2020. Il nuovo decreto annunciato dal ministro dell’Interno, una scelta obbligata se, per riprendere le parole in risposta alla question time del 13 gennaio, «il Garante (…) ha rilevato che l’applicazione delle nuove disposizioni ha comportato notevoli criticità in termini di protezione dei dati e di tutela dei minori nei casi nei quali i soggetti esercenti la responsabilità genitoriale non siano riconducibili alla figura materna o paterna, ora espressamente previsti, ed ha rappresentato la necessità di adeguare le disposizioni al quadro normativo introdotto dal Regolamento europeo in materia di trattamento dei dati personali». Tradotto dal burocratese, e al netto del ritornello “ce lo chiede l’Europa”, la posizione di Lamorgese è che per evitare problemi ai minori privi di un padre e di una madre biologici conviene che il riferimento sia generico per tutti (“genitori”). Per comprendere di quali problemi si tratta, conviene riprendere il parere del Garante del 31/10/2018: «Le ipotesi sono quelle in cui la responsabilità genitoriale e la successiva trascrizione nei registri dello stato civile conseguano a una pronuncia giurisdizionale (sentenza di adozione in casi particolari, ex art. 44 l. 184/1983, trascrizione di atti di nascita formati all’estero, riconoscimento in Italia di provvedimento di adozione pronunciato all’estero, rettificazione di attribuzione di sesso, ex l. n. 164/1982)». Quel parere fu seguito da una nota dello stesso Garante del 20/11/2018: «In tutti questi casi, la modifica proposta (dal ministro Salvini, che nel gennaio 2019 aveva reintrodotto “padre” e “madre”) determinerebbe effetti paradossali: (…) il minore affidato a soggetti che non possano definirsi suo padre e/o sua madre, non potrebbe ottenere mai la carta d’identità elettronica, non avendo appunto egli alcun padre o madre legittimati, essi soli, a richiederne il rilascio. Per ottenere altrimenti il documento d’identità del minore, i soggetti che ne esercitino la responsabilità genitoriale dovrebbero essere costretti a una falsa dichiarazione, attribuendosi (con la responsabilità penale che ne consegue), identità a loro non appartenenti».

LEGGI ANCHE:

Il gazebo della Lega per la raccolta firme per il referendum sulla giustizia, mercato della Montagnola, Roma 5 agosto 2021.

Referendum giustizia a rischio boomerang

26 Maggio 2022

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022

Ma dal punto di vista giuridico, sul lessico “madre” e “padre” la legge non è già abbastanza chiara sia in riferimento a coppie omosessuali, che possono diventare genitori in forza dell’adozione in casi speciali, sia nel caso dei figli nati all’estero da eterologa, riconoscendo il diritto di essere iscritto all’anagrafe solo al genitore biologico?

A suo tempo il Garante aveva tragicizzato gli effetti della modifica voluta e realizzata dal ministro Salvini: i due anni seguenti tuttavia non hanno fatto emergere le evocate carrellate di falsità in documenti pubblici. Lo stesso Garante non aveva nascosto le vere ragioni che avevano fatto optare per “genitore” al posto di “padre” e di “madre”, e anzi le aveva passate in rassegna:

  • «sentenza di adozione in casi particolari, ex art. 44 l. 184/1983» vuol dire stepchild adoption. Non è un caso se la prima modifica era stata introdotta col decreto del ministro Alfano del 23/12/2015, allorché era emerso e si stava affermando l’orientamento giurisprudenziale – inaugurato dal Tribunale per i minorenni di Roma – che dilatava ultra legem le maglie dell’art. 44 della legge sulle adozioni per ricomprendervi le adozioni da parte di persone legate all’unico genitore, in genere una donna rispetto alla compagna che aveva avuto il figlio da fecondazione artificiale eterologa;
  • «trascrizione di atti di nascita formati all’estero» e «riconoscimento in Italia di provvedimento di adozione pronunciato all’estero» vuol dire in larga parte maternità surrogata, se altri ordinamenti ne prevedano già la registrazione, ovvero se aggirino l’ostacolo con un formale atto di adozione (e qui la coppia “omogenitoriale” è invece più di frequente composta da uomini);
  • «rettificazione di attribuzione di sesso» non ha bisogno di esegesi.

Alberto Gambino, presidente dell’associazione Scienza & Vita, dice: «Basterebbe tornare alla dizione tradizionale “padre, madre o chi ne fa le veci”» per risolvere tutto. È così? O dietro questa ennesima giravolta lessicale la questione in gioco è un’altra?

È evidente che nei casi prospettati dal Garante il minore non può restare senza documento di identità valido per l’estero, ma – come ha osservato il prof. Alberto Gambino – sarebbe sufficiente aggiungere a “padre” e “madre” l’espressione “o chi ne fa le veci”. Non prendere in considerazione da parte del Garante la più semplice delle soluzioni, e oggi dal ministro dell’Interno, fa legittimamente chiedere – in assenza, lo si ripete, di echi di problemi applicativi del decreto Salvini -, quale sia la ragione dell’insistenza per tornare alla versione 2015. La risposta alla question time da parte del ministro Lamorgese è avvenuta, come si è detto, il 13 gennaio scorso. Il 12, il giorno prima, le Sezioni unite civili della Cassazione hanno tenuto l’udienza e la camera di consiglio sulla controversia fra il sindaco di un comune italiano e due persone dello stesso sesso che pretendono «il riconoscimento in Italia (tale è la questione di diritto oggetto della decisione) di un provvedimento giudiziario straniero (…) che abbia dichiarato l’adozione di un minore in favore di una coppia omosessuale di sesso maschile ed abbia attribuito all’adottato le generalità dei genitori adottivi in luogo di quelle dei genitori biologici». Si può dire che il decreto annunciato dal ministro Lamorgese “si porta avanti col lavoro”, poiché prepara gli uffici dei Comuni a una eventuale decisione positiva della Cassazione. Può darsi sia un caso che un giorno la Suprema Corte affronti la questione – l’esito sarà reso noto una volta depositata la sentenza – e il giorno dopo il titolare del Viminale prospetti come prossimo al varo il suo decreto: non è un caso il contesto in senso lato culturale e giuridico che fa quasi coincidere le due decisioni. Rispetto alle quali, al di là delle necessarie considerazioni di merito, resta un quesito di quadro, non trascurabile: una scelta così delicata, qualunque essa sia, compete a un atto amministrativo quale il decreto ministeriale e/o a una sentenza, per quanto del consesso giurisdizionale più autorevole, o andrebbe riservata al Parlamento, visto che coinvolge non marginalmente diritti e istituti costituzionalmente fondati? E perché mai il Parlamento dovrebbe rassegnarsi a una mera notifica di un ministro, o a seguire da lontano la pronuncia giudiziaria, senza pretendere una riflessione e un confronto approfonditi al proprio interno?

Foto Ansa

Tags: Alfredo MantovanoGarante della privacygenitore 1 e 2luciana lamorgesestepchild adoption
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Il gazebo della Lega per la raccolta firme per il referendum sulla giustizia, mercato della Montagnola, Roma 5 agosto 2021.

Referendum giustizia a rischio boomerang

26 Maggio 2022

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022
Il Segretario di Stato del Vaticano, cardinale Pietro Parolin

I cattolici tornino a farsi sentire “sui tetti”

10 Marzo 2022
Un medico prepara un'eutanasia in Olanda

La battaglia sul fine vita e le ragioni del no all’eutanasia

14 Dicembre 2021

Legge omofobia. La diretta dell’incontro di Atreju

10 Dicembre 2021

Cosa non torna nella direttiva Lamorgese che limita le manifestazioni no pass

15 Novembre 2021

Video

Don Luigi Giussani
Video

Don Giussani, mondo e missione – L’incontro con Camisasca e Alberti

Redazione
17 Maggio 2022

Altri video

Lettere al direttore

Lee Cheuk-yan all’ingresso del tribunale a Hong Kong

Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle

Emanuele Boffi
20 Maggio 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Ruby ter il miglior spot per il “sì” ai referendum sulla giustizia
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Il palloncino di Lee Cheuk-yan, Elon Musk il “rompibolle” e i vantaggi di tre giorni a Caorle
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro
  • Libri in povere parole
    Libri in povere parole
    Eureka Street; Uno di noi; La morte viene per l’arcivescovo
    Miber
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    La sentenza sul doppio cognome esalta il feticcio della libera scelta
    Rodolfo Casadei

Foto

Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022
Foto

Avsi Run al Parco di Monza per sostenere i progetti dell’ong in Ucraina

27 Aprile 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
    • Novembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist