Gender, aborto e matrimonio gay. Il pol. corr. in Inghilterra è «fuori controllo»

Di Leone Grotti
08 Settembre 2017
Nelle scuole si impedisce alle ragazze di indossare le gonne per non infastidire chi ha dubbi sulla propria identità. E chi si oppone all'aborto e alle nozze gay viene insultato al grido di «fascista»

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Addio gonna, pantaloni per tutti: anche le femmine sono costrette a indossare la divisa dei maschi. È quello che molte famiglie inglesi hanno scoperto portando i loro figli per il primo giorno di scuola alla Priory School di Lewes, nell’East Sussex, a sud di Londra. Si tratta della trovata di un preside che ha interiorizzato così tanto il politicamente corretto da non aver neanche sentito la necessità di avvisare le famiglie.

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]«BASTA CON QUESTE SCIOCCHEZZE». Ma perché le femmine non possono più portare la gonna? Perché «abbiamo un crescente numero di studenti che sono a un crocevia riguardo la comprensione del proprio genere», ha dichiarato il preside secondo quanto riportato oggi dal Corriere della Sera. «La nostra scelta rimuove la necessità di prendere una decisione riguardo al vestire una cosiddetta uniforme maschile o femminile». E chi non ha alcuna crisi di identità e vuole continuare a vestirsi come ha sempre fatto in accordo alla propria conformazione fisica? Deve adeguarsi. La scelta del preside ha sollevato un polverone di critiche. Il giornalista e presentatore televisivo Piers Morgan, ex allievo della Priory School di Lewes, ha detto di non poterne più di vedere «queste sciocchezze sulla neutralità di genere portate avanti da una piccola minoranza. Lasciate che i maschi siano maschi e le femmine siano femmine e smettetela di confonderli in questo modo ridicolo».

IL LINCIAGGIO DI REES-MOGG. Il politicamente corretto nel Regno Unito non è soltanto «fuori controllo», è ormai un dogma assoluto che nessuno può più permettersi di mettere in discussione senza essere guardato con derisione e additato come soggetto socialmente pericoloso. È quanto accaduto al deputato Tory Jacob Rees-Mogg, che secondo alcuni osservatori potrebbe avere qualche chance di succedere alla guida del partito a Theresa May. Durante un’intervista con Good Morning Britain ha dichiarato candidamente che, in quanto cattolico, «prendo gli insegnamenti della Chiesa cattolica sul serio» e dunque «sono contrario all’aborto e al matrimonio omosessuale».

«INTOLLERANTE E FASCISTA». Bombardato da un fuoco di fila di domande, spesso aggressive, da parte dei conduttori, Rees-Mogg ha spiegato che «la vita è sacra e comincia con il concepimento. L’aborto è legale ma resta moralmente indifendibile. Anche in caso di stupro e rapporto incestuoso. Io non giudico nessuno per le scelte di vita che fa, ma la mia opinione sugli atta è chiara ed è quella della Chiesa». Per queste parole il deputato è stato linciato in modo unanime dai media. Suzan Moore ha scritto sul Guardian che «Rees-Mogg è un moderno bigotto neoconservatore che usa la sua fede per scusare un’intolleranza scioccante. Lui è cattolico e questo di tipo di fondamentalismo è sempre contro le donne, ma per qualche ragione noi dovremmo rispettarlo. Io no. Non ha posto nella vita pubblica. Le sue opinioni sono fasciste». Telegraph e Times non l’hanno trattato meglio, aggiungendo che nessuno con queste idee «può guidare il partito conservatore».

LEADER DELL’OPINIONE PUBBLICA. L’inaudita delegittimazione di Rees-Mogg a mezzo stampa è stata portata avanti con una violenza di cui non è mai stato neanche lontanamente oggetto ad esempio un personaggio come Anjem Choudary, predicatore d’odio islamico appassionato sostenitore della sharia e della violenza sulle donne. Solo una voce si è levata in sostegno del deputato ed è quella del vescovo di Shrewsbury, Mark Davies, che ha lodato «l’integrità e il coraggio di Rees-Mogg. Quando si considera eccezionale il fatto che un politico semplicemente accetti l’insegnamento della chiesa sulla santità della vita umana e l’identità del matrimonio significa davvero che i leader dell’opinione pubblica stanno diventando estremisti». E sempre più intolleranti.

@LeoneGrotti

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