Gaza. Media arabi attaccano Hamas: «Saccheggia la causa palestinese per i propri fini»

Di Redazione
17 Luglio 2014
I dirigenti di Hamas «vivono al sicuro nei loro nascondigli, lasciando il popolo solo sotto i bombardamenti israeliani», accusa la stampa egiziana. Per i sauditi «il sangue degli abitanti di Gaza è diventata una merce di scambio»

Stampa e televisioni arabe ed egiziane accusano Hamas, l’organizzazione terroristica che controlla la striscia, di fare soltanto i propri interessi e non quelli dei palestinesi. In un report di Memri, istituto di ricerca sul Medio Oriente, sono riportati alcuni articoli, datati 9 – 14 luglio, che prendono di mira l’organizzazione, accusata di essere la causa, insieme a Israele, delle violenze subite dai palestinesi.

L’ESILIO DORATO DEL LEADER DI HAMAS. La stampa egiziana, pur denunciando i massacri «sionisti», si accanisce su Hamas e sulla sua leadership, non solo per la sua alleanza con i Fratelli musulmani e la sua vicinanza all’Isis, ma anche per la sua ipocrisia. Su Al-Masri Al-Yawm (definito dai media come «il giornale più influente d’Egitto»), l’editorialista Hamdi Razaq prende di mira il leader politico di Hamas, Khaled Mash’al, che aveva accusato l’Egitto di non aiutare i palestinesi. «Siamo stanchi di difendere la causa palestinese che avete venduto per quattro soldi ai Fratelli musulmani», osserva Razaq. «Perché non dai tu, la tua vita, a Gaza?», «dov’è il tuo spirito d’eroismo, Mash’al?», chiede il giornalista egiziano, invitando il leader di Hamas a lasciare il suo esilio dorato in Qatar e ad abbracciare la morte in una trincea a Gaza. «Mentre tu vivi nel lusso in Qatar, mangiando prelibatezze, noi moriamo di fame perché ci manca il pane», scrive Razaq, riferendosi alla situazione in Egitto. «Mentre tu languisci nel tuo letto di Doha – continua il giornalista – il Comandante supremo dell’Esercito (Al Sisi, ndr) perde il sonno per salvare i bambini di Gaza!».

HAMAS COME IL NAZISMO. Nagla Al-Sayyid, su Al-Gumhouriyya, rincara la dose denunciando il fatto che i funzionari del movimento terroristico usino la vita dei palestinesi per scopi politici. «Tutto quello che stanno facendo i capi di Hamas – scrive la giornalista – è raccogliere donazioni per la propria fazione politica». Al-Sayyd accusa i dirigenti Hamas di pavidità:  «Vivono al sicuro nei loro nascondigli, lasciando il popolo solo sotto i bombardamenti israeliani», osserva.
«È davvero tragico quando un dittatore o una banda criminale prende il sopravvento su un popolo e lo rende ostaggio e strumento di antagonismo contro tutto il mondo», ha affermato lo scrittore egiziano Kamal Gabriel sul sito liberale elaph.com, paragonando Hamas e i Fratelli musulmani ai nazisti. Hamas, i Fratelli musulmani e gli jihadisti, scrive Gabriel, «saccheggiano la causa palestinese».

BARATTANO IL SANGUE DEI PALESTINESI. Salman Al-Dosari, direttore del quotidiano saudita Al-Sharq Al-Awsat, osserva che «nessun funzionario di Hamas si sta chiedendo se la perdita di vite palestinesi sia giustificata». «Hamas – prosegue il giornalista saudita – ritiene più importante gridare lo slogan della resistenza – bello, in apparenza – senza tenere conto delle sue conseguenze orribili».
Aziz Al-Hazzani, editorialista dello stesso giornale, accusa Hamas di sacrificare il popolo palestinese: «Il sangue degli abitanti di Gaza è diventata una merce di scambio nelle mani di Benjamin Netanyahu e di Khaled Mash’al».
Anche Nasser Al-Sarami, sul quotidiano saudita Al Jazirah, commenta con asprezza il comportamento dei dirigenti dei movimenti islamisti di Gaza: «Mentre le persone indifese e i poveri sono esposti a razzi e a carri armati, le leadership degli jihadisti e della Fratellanza fuggono nei loro rifugi fortificati. Senza parlare di quei movimenti che hanno sede centrale in paesi a centinaia di chilometri di distanza dalla zona di conflitto.  «In questo modo – scrive Al-Sarami – si comportano i Fratelli musulmani, i leader di Hamas e delle organizzazioni jihadiste».

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2 commenti

  1. Mappo

    La vita degli abitanti di Gaza non importa un fico secco ai dirigenti di Hamas, tanto negli stessi giorni in cui a Gaza sono morti 300 palestinesi ne sono nati almeno 1500 e sono arrivati fondi da donazioni estere pari a quanto speso per i missili lanciati in questi giorni su Israele. Quindi perché mai i dirigenti di Hamas dovrebbero cambiare strategia, del resto questo è il solo modo di operare che ne giustifichi l’esistenza.

  2. beppe

    passate l’articolo alle redazioni di tv2000, telepace e media catto-bergogliani.

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