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Fumetto – Reali persone di carta alla ricerca della propria identità
Sembra strano recensire un fumetto che inizia nel 2000 e che ha ancora adesso non ha una conclusione (il quarto e forse ultimo volume dovrebbe uscire nel 2014). Ma Sky Doll se lo merita, capace come è stato di influenzare più autori e di mischiare tematiche diverse, con un impatto e una forza straordinari, grazie al talentuoso lavoro di Barbara Canepa e Alessandro Barbucci, creatori della serie. La storia si dipana per ora in tre episodi, tutti raccolti nel volume Sky Doll Decade (ed. Bao Pubblishing, 2012, 27€), ambientati in un universo imprecisato in cui la religione della papessa Lodovica occupa tutti gli spazi della vita, pubblica e privata. Non si tratta che di un complesso ingranaggio mass-mediatico in cui maghi degli effetti speciali e santoni del marketing sono i veri vescovi di un rito in cui la carnalità la fa da padrona. In questo mondo, Noa, una sky doll, ovvero una bambola utilizzata per il piacere sessuale, va alla ricerca della sua identità, in un lungo viaggio nello spazio. Accompagnata da Roy e Jahu, scoprirà molto di più, mentre tutta la società precipita nella santa guerra civile contro la fazione avversaria dell’ex-papessa Agape. La storia, seppur convenzionale nei personaggi, presenta inedite riflessioni sul valore delle religioni, il potere dei media e sulla difficoltà di comprendere la nostra identità, cercando il nostro giusto ruolo nel mondo. La sceneggiatura scorre veloce, ma non possiamo affermare che sia il piatto forte della vicenda. Lo è, invece, l’apparato iconografico, che invade e circonda il lettore con evidente piacere.
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Lo stile di Alessandro Barbucci, enfant prodige in Disney e co-creatore di W.I.T.C.H. insieme a Barbara Canepa, è un mix tra disegno europeo e suggestioni orientali, che ha infatti dato inizio alla tendenza “euro-manga” degli anni duemila. I personaggi, così come gli oggetti, le astronavi e gli animali, sono definiti da dolci linee curve, che esprimono in nuce tutta la loro forza e la loro espressività. E i dettagli da anime, come gli occhioni e le goccioline, danno al tutto un messaggio universale. La composizione della tavola, seppur classica, non disdegna vignette lunghe verticali, inquadrature ardite oppure punti di vista inediti e scene mute e suggestive. I particolari non mancano, ma non ci sono sequenze caotiche o affastellate, tutto è ricomposto in un ordine preciso e coerente. A far da meravigliosa cornice sono i colori di Barbara Canepa, che riempiono di suggestioni, di luci e di ombre il tratto di Barbucci. È assolutamente incredibile come ogni tavola, ogni vignetta, ogni inquadratura siano un piccolo gioiello, da gustare e rimirare sotto angolature diverse.
Il volume è impreziosito da una cartonatura di pregio, di un paio di storie brevi legate alla storia (di cui una inedita in Italia) e da una galeri di omaggio all’opera, dimostrazione di quanto questa saga, seppur incompleta, abbia influenzato parecchi autori. E quando anche la trama arriverà a compimento, si spera nel 2014, allora anche i nodi filosofici si scioglieranno ed avremo una visione più completa di questi personaggi che, pur sembrando bambole senz’anima sono, come tutti gli eroi dei fumetti, reali persone di carta.
Sky Doll Decade di Barbara Canepa e Alessandro Barbucci (ed. Bao Pubblishing, 2012, 27€)
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