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Fumetto – A Lucca in un mare di fumetti, libri e divertenti cosplayers
Ormai sono 20 anni che il più grande festival di fumetti italiano, e uno dei più grandi al mondo, si tiene nella magica cittadina medioevale di Lucca. E’ il momento in cui tutte le grandi case editrici si sfidano a presentare le novità più importanti, dando la possibilità ai loro lettori di incontrare i più grandi autori. Grande spazio è riservato anche ai giochi da tavolo e da console, al cinema e alle serie televisive, oltre che ai libri e ai cosplayers – coloro che si travestono, omaggiando i loro personaggi preferiti, confezionandosi su misura lo stesso costume. Insomma, un festival diffuso per le strade e le piazze, vivacissimo e amatissimo dal pubblico, che si configura come un vero e proprio manifesto del divertimento intelligente e del buon uso del tempo libero, che coniuga arte e passioni all’ombra della magnifica Torre Guinigi, tra le incantate mura e le affascinanti viuzze della città. Ma quali saranno le novità più interessanti che le principali case editrici porteranno a Lucca Comics and Games?
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Partiamo da Disney e Panini Comics, i cui stand saranno vicini, in quanto da luglio Disney Italia ha ceduto a Panini la licenza dei fumetti di Topolino e Paperino (la conferenza stampa con la presentazione editoriale della nuova partnership si terrà sabato 2 novembre dalle 13 alle 14). Di particolare rilievo saranno, in questo contesto, le presentazioni del volume della parodia di Moby Dick (testi di Francesco Artibani, disegni di Paolo Mottura, colori di Mirka Andolfo) con Zio Paperone nel ruolo di Achab, e del libro dedicato alle migliori storie di Corrado Mastantuono, versatile autore capace di inserire col nuovo personaggio di Bum Bum Ghigno nuove possibilità nell’universo del papero disneyano, oltre a variant cover ed edizioni speciali. Panini Comics presenta, poi, dal canto suo, un numero importante di nuove iniziative, tra cui il primo volume della ristampa cronologica delle avventure di Cattivik, mitico personaggio comico creato da Bonvi e fatto crescere da Silver, e il primo libro di A Panda Piace, geniale creazione del giovane Giacomo Bevilacqua.
Andiamo avanti con la giovane casa editrice Bao Pubblishing che presenterà gli ottimi risultati dei suoi primi cinque anni, lasso di tempo in cui ha saputo sia stringere accordi con grandissimi autori come Alan Moore, Jeff Smith, Terry Moore, Barbara Canepa, Zerocalcare (che, di fatto, ha lanciato con forza nel panorama culturale italiano), che dar vita a un importate rapporto di fidelizzazione e dialogo diretto con i suoi lettori, curando attentamente la pagina facebook (il caso di studio è citato anche da Blogmeter). A Lucca verrà, dunque, presentato il primo volume dell’edizione completa e ragionata di Terry Morre Strangers in Paradise (sarà presente l’autore), oltre all’ultimo volume della Lega degli Straordinari Gentlemen, Black Dossier (si spera con la presenza del grande disegnatore O’Neill, come autore a sorpresa). Infine, Zerocalcare sarà a totale disposizione dei suoi numerosi fan per dediche, autografi e disegni, presentando il suo ultimo libro, Dodici, una storia che parla di zombi che invadono il quartiere romano di Rebibbia. Un’altra scusa per far ridere e per mostrare le idiosincrasie della generazione dei trentenni, in preda ad un mondo spesso vuoto. Bao terrà la conferenza stampa venerdì 1 novembre, dalle 14 alle 15.
Saranno presenti anche Rizzoli, Lizard, Mondadori, Bonelli, Astorina e le altre, ma purtroppo lo spazio è finito. Vi invito a guardare la gallery, in cui c’è qualche informazione in più. Se sarete anche voi a Lucca, ci vedremo.
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2 commenti
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Lucca non è una cittadina. Cittadina sarà Helsinki o Stoccolma.
Da vecchio lucchese, condivido pienamente. Meno male che quel “tònsilo” d’un articolista non ce l’ha chiamata anche “toscana”. Noi lucchesi non siamo toscani, siamo lucchesi e basta. Ai tempi di Molière, a Lucca il Granducato era definito “una malattia”, perché l’avevano… inventato i Medici! Dopo la perdita dell’indipendenza nel 1847, l’estensione a Lucca delle laiciste “leggi leopoldine” fu per noi una specie di “Risorgimento ante litteram”. E sempre “Luca potens sternit sibi quae contraria cernit”.