Frascati al cocco e vini in polvere. Amazon apre un’enoteca online
Amazon ha aperto il proprio e-commerce di vini. La società di Jeff Bezos ha ampliato il proprio mercato ai prodotti vinicoli per i clienti d’oltreoceano, scatenando la reazione della Commissione Europea. Infatti, vini canadesi e americani sono contraffatti con denominazioni tipiche del made in Italy. Non solo: alcuni di queste mirabolanti etichette possono essere apprezzate soltanto dopo aver disciolto nell’acqua qualche grammo di polverina idrosolubile. Qualche settimana di invecchiamento et voilà, il gioco è fatto.
VINI SOLUBILI. Ad essi Amazon-wine accosta i vini dalle etichette ammiccanti, dedicate a registi come Francis Ford Coppola o ad astri folgoranti del rock come i Pink Floyd e i sempre giovani Rolling Stones. Nessun problema. In totale, sono 900 i differenti tipi di rossi acquistabili, 348 i bianchi, e una buona quantità di rosati, di frizzanti, di liquorosi. La vendita è limitata solo a una fortunatissima dozzina di stati americani. Per comperare il vino italiano, tuttavia, è necessario linkare a thewineconnection.com: Chianti classico del Barone Ricasoli, Lagrein dell’abbazia di Novacella. Non male. Ma, tra gli altri, fa capolino una scatoletta. Kit per il Barolo. Al costo di 44,58 dollari si possono acquistare 30 bottiglie di vino piemontese. In polvere.
FRASCATI AL COCCO. Allo stesso prezzo si possono acquistare confenzioni di altri vini doc italiani: Valpolicella, Montepulciano, Verdicchio. Per 85,77 dollari si può apprezzare l’italianissimo Nero D’Avola solubile o un Cabernet Sauvignon di Chateu Classico. Per non citare, poi, tutti i simil-italian-brand che si fanno gioco dei nomi illustri dei nostri vigneti per attrarre il cliente. La società vinicola canadese Paklab, ad esempio, offre a 48,14 dollari ben 30 bottiglie di Frascati al cocco. La mancata attenzione della Commissione europea per la concorrenza ha obbligato Mara Bizzotto, europarlamentare della Lega Nord, a lamentare la situazione durante una conferenza. In Unione Europea sono almeno 20 milioni le bottiglie di pseudo-vino con nomi italian-sounding. Per questo, a Bizzotto si è unita la Coldiretti, che ha chiesto agli Stati Generali della lotta alla contraffazione di fermare le vendite online degli wine kit.
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