Forza Italia contro i senatori a vita: «Non hanno “altissimi meriti”»

Di Chiara Rizzo
04 Dicembre 2013
I senatori Alberti Casellati e Malan, membri della giunta delle elezioni: «Non sono emersi elementi sufficienti a identificare gli altissimi meriti»
I senatori Piano, Cattaneo, Rubbia con il presidente del Senato Piero Grasso

I senatori Elisabetta Alberti Casellati e Lucio Malan (Forza Italia), membri della giunta delle elezioni, hanno chiesto di sospendere la convalida della nomina dei nuovi senatori a vita. I quattro senatori al centro dello scontro politico sono stati nominati dal presidente Napolitano lo scorso 30 agosto e sono la ricercatrice Elena Cattaneo, l’architetto Renzo Piano, il fisico premio nobel Carlo Rubbia e il direttore d’orchestra Claudio Abbado. Secondo Alberti Casellati e Malan «non sono emersi elementi sufficienti a identificare gli “altissimi meriti” loro attribuiti».

MERITI DISCUSSI. L’articolo 59 della Costituzione prevede che il presidente possa nominare cinque senatori a vita tra i “cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”. Casellati e Malan hanno spiegato che «Pur rispettando il Capo dello Stato e i quattro nominati dalle carte trasmesse alla giunta non sono emersi elementi sufficienti ad identificare gli ‘altissimi’ meriti scientifici della professoressa Cattaneo né gli ‘altissimi meriti sociali’ attribuiti a tutti e quattro».

«MAI PRESENTI». Gli stessi senatori a vita erano stati attaccati da Forza Italia, esplicitamente, lo scorso 28 novembre, in occasione del voto a Palazzo Madama sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Sandro Bondi e Maurizio Gasparri avevano denunciato che «Solo oggi sono tutti presenti, chi è venuto solo oggi per partecipare a questa gogna non fa onore al suo incarico». Gasparri ha dichiarato: «Faccio due osservazioni. Da un lato si sono escluse significative aree culturali al momento di scelte che sono apparse opinabili sotto il profilo del pluralismo delle provenienze. Resta poi la intollerabile condotta di Renzo Piano che, a differenza degli altri senatori a vita, è venuto in Aula solo per il voto sulla decadenza di Berlusconi, con una condotta che non esito a definire spregevole. Né prima, né dopo si è più visto».

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