Il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, intervenuto a Sky Tg 24 ha detto che «ufficialmente non c’è il candidato premier nel centrodestra, saranno le forze politiche a indicarlo al presidente della Repubblica. Silvio Berlusconi è il capo della coalizione e questo è ciò che conta in questo momento». Formigoni ha anche parlato dell’ipotesi di un impegno di Berlusconi come ministro Economia: «Non è una provocazione. In questo momento la politica decisiva è quella economica, quindi le polemiche le trovo strumentali. Siamo indietro? Quando si entra in gara lo si fa per vincere, partiamo da una posizione di svantaggio ma siamo convinti che le nostre ragioni siano più forti di quelle degli altri».
PDL, LEGA E MONTI. Il Pdl ostaggio della Lega? «Ciò che conta nelle coalizioni è il programma, per questo mi sono preso il compito di redigere il programma. Non ci saranno problemi. Come tutti sanno ho fatto una battaglia suggerendo di mantenere un uomo del Pdl alla presidenza della Regione, ma ho perso questa battaglia interna al partito. Tuttavia la battaglia più importante è portare alla vittoria i nostri programmi all’interno della coalizione per impedire che la sinistra annulli tutto quello che di buono abbiamo fatto». Sulla possibili rimonta del Pdl, Formigoni nota che «quando si entra in gara, lo si fa per gareggiare al meglio e vincere. Partiamo da una posizione di svantaggio ma le nostre posizioni sono più forti di quelle degli altri, più forti di questo “polino” di centro, una terza posizione, che non può certamente contrastare la vittoria della sinistra, e dall’altra parte c’è una sinistra che è la più spostata a sinistra di tutta la storia precedente. Nessuna proposta di governo né quella storica di Occhetto, né quella Prodi o di Rutelli, aveva dentro una coalizione così fortemente condizionata dalla Cgil e dalla Fiom. La presenza di Sel e le dichiarazioni quotidiane di Vendola, sono una minaccia per quelli elettori che ritengono che non sia la via di sinistra, l’uscita dalla crisi. Qui non siamo neanche in presenza di una proposta socialdemocratica europea, ma di una proposta che punta all’estremo su politiche di sinistra che hanno già portato alla rovina altre situazioni in Europa».
POLEMICA CHIUSA CON ALBERTINI. E rispetto alle recenti polemiche con l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, oggi candidato con Monti alla guida della Lombardia, il governatore ha spiegato di non aver rivolto «nessuna critica o polemica ad Albertini, non ho capito le sue parole di ieri. Lui sapeva cosa pensavo. Volevo che fosse lui il candidato di centrodestra, ma quando si è spostato su posizioni Montiane gli avevo detto che non avrei potuto seguirlo. Se lui dice che la polemica è chiusa, bene così».
CANDIDATURA AL SENATO. Cosa farà Formigoni? Si candiderà al Senato? «Ancora qualche giorno», ha detto Formigoni, prendendo tempo «per decidere se essere capolista del Senato in Lombardia o il numero due se Berlusconi si candida». «Per ora – ha aggiunto – mi sto concentrando sulla Lombardia, non sto snobbando una candidatura nazionale, ma mi sto concentrando qui perché il mio cuore e il sentimento sono sulla Lombardia».