«Abbiamo perso questa battaglia politica, ma non per questo crolla il mondo. Se insistessimo con Gabriele Albertini come candidato del centrodestra in Lombardia, faremmo vincere il centrosinistra», quindi «abbiamo fatto la scelta di continuare a lavorare all’interno del Pdl». Queste le parole di Roberto Formigoni nella conferenza stampa tenuta oggi. «Mario Mauro è e resta un mio amico, che ha scelto di andare con Mario Monti, io non so ancora se correrò per il Senato».
NO PERSONALISMI. Formigoni è convinto «di avere in mano la golden share» capace di determinare l’esito del voto in Regione Lombardia. Non sosterrà più la corsa di Albertini per la conquista del Pirellone, appoggiando invece la candidatura di Roberto Maroni. «Nessuna retromarcia, nessuna ambiguità e nessun balletto», ha aggiunto. In principio – ha raccontato – abbiamo suggerito al Pdl di conservare le alleanze tradizionali ma di candidare alla presidenza della Lombardia un moderato come Albertini. Un progetto politico chiaro e forte sostenuto da ragioni che sono valide tutt’oggi perché continuiamo a sostenere che il Pdl non dovrebbe consegnare la Lombardia alla Lega Nord che già governa Veneto e Piemonte. La scelta più saggia sarebbe stata quella di mantenere l’alleanza con la Lega Nord ma di assegnare la guida della Regione a un uomo del Pdl». Ma «dopo l’accordo tra Pdl e Lega», Formigoni e i suoi hanno dovuto scegliere: «Avremmo anche potuto proseguire nella nostra battaglia personalistica che avrebbe portato con certezza non alla vittoria di Albertini, ma a quella del centrosinistra». E poi «la candidatura di Albertini era partita con una grandissima forza civica, è finita con l’essere una candidatura non solo politica, ma iper politicista; legittimo questo cammino, ma non ci riconosciamo più». Così, poiché «la nostra battaglia mira a garantire il bene dei cittadini lombardi, daremo il nostro contributo allo schieramento che si è posto come obiettivo quello di conservare le straordinarie riforme che abbiamo realizzato in questi anni: buono scuola, fondo Nasko, sussidiarietà».
SENATO? VEDREMO. Per ora, quel che ha garantito è che «faremo campagna elettorale per far vincere il Pdl e i candidati che si riconosco nel programma. Sappiamo che un accordo tra Pdl e Lega stabilisce che in caso di vittoria sarà Maroni il presidente della Regione, ma la nostra campagna sarà per far vincere il Pdl». Si candiderà al Senato? «A questa domanda non c’è ancora risposta». Poi ha aggiunto: «Non ho bisogno di nessuna immunità, non ho nulla da temere perché so benissimo cosa ho fatto e cosa non ho fatto. Se decidessi di accettare una candidatura al Parlamento non sarebbe questo il motivo. Ho governato la Regione Lombardia per 18 anni senza avere alcuna immunità. Ho avuto 11 procedimenti e sono stato assolto con formula piena in tutti gli 11 casi».
MAURO E ALBERTINI. Formigoni ha anche accennato a Mario Mauro, l’europarlamentare ex Pdl che corre con Mario Monti. «Mauro è e resterà un mio amico». E a Gabriele Albertini, sebbene la sua candidatura sia passata da “civica” a politica”, ha confermato la sua stima.