Risiedi all’estero ma hai beni in Italia? Ora ti tassano anche quelli. Così però l’Italia rischia un effetto boomerang
Il fisco italiano può operare miracoli e in particolare permette quello della bilocazione. Per strane circostanze la coppia Giustizia tributaria-Agenzia delle entrate può decidere che un cittadino italiano residente de facto all’estero e armato di prove certificanti i periodi oltre confine, può risiedere anche in Italia. È quanto è accaduto a un cittadino italiano residente all’estero con tanto di elementi probatori: iscrizione regolare al’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero), titolare di un lavoro per una società in loco, una casa di proprietà, ecc.
MEGLIO NULLATENENTE. Nulla di tutto questo conta e, secondo i giudici della Commissione tributaria lombarda – nella sua sezione di Brescia -, basta possedere una casa, un’automobile in territorio italiano o verificare che la moglie non risiede insieme al marito, per far scattare l’accertamento e non considerare la sostanziale presenza fisica del soggetto fuori dall’Italia in modo da caricare il contribuente di tasse nostrane. Quindi chi lavora all’estero non può avere più nulla in Italia: moglie, figli, case, auto. Altrimenti il fisco è capace di operare una reale bilocazione e far risiedere virtualmente in Italia colui che in realtà è da un’altra parte.
TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE. Fatti salvi i casi di effettivi evasori, quali saranno gli effetti? Gli stessi che si sono verificati quando i signori del fisco hanno sorpassato i limiti dell’indiscrezione. Basti citare che, a seguito dei controlli avvenuti gli scorsi anni verso i possessori di beni di lusso, si è visto un effetto esodo verso l’estero e conseguente impoverimento per tutti coloro che lavorano nel campo del lusso. Un esempio per tutti: i possessori di imbarcazioni hanno spostato le loro barche dalla Liguria alla vicina Francia, dalla Sardegna alle Corsica, dalle coste orientali verso la Slovenia. La stesse cose avverranno nell’immediato futuro con i residenti all’estero che eviteranno di acquistare automobili con targa italiana, non si intesteranno case in Italia (ma forse attraverso società estere) e, magari, simuleranno divorzi consensuali, per dimostrare che con l’amata non hanno più nulla a che fare.
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4 commenti
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Domanda? Ma cosa ci fate con
Auto ,casa, moglie,figli e nessuna
prospettiva in italia?
Solo dei pazzi mettono le radici
In questa cloaca è restano in questa
Cloaca o siete così devoti ai
Criminali perché in fondo a voi
Piace questo sistema lo avete generato
Voi coglioni!!!!! Viva l evasione totale!!! Un ex italiano!!!
Anzi, in realtá io farei cosí. Il giorno che mi trasferisco definitivamente all’estero non lo dico allo stato italiano, che crederá pertanto che io continui a risiedere in Italia. Mi arriveranno multe, avvisi di garanzia e quant’altro per mancati pagamenti… fino al sequestro dell’abitazione, che… non ci sará piú perché io avró giá provveduto a incendiarla per non lasciare niente a uno stato truffaldino come l’Italia.
L’unica soluzione é circondare i palazzo del governo e non lasciare uscire nessuno fino a far morire tutti di sete e di fame. Forse cosí si decideranno a cambiare le leggi.
Di cosa stupirci se l’anno scorso il governo Monti aveva già stabilito di tassare anche le case possedute all’estero da cittadini italiani residenti in Italia e che già pagavano tasse nel paese estero? Io ho la doppia cittadinanza italiana e svizzera e quando andrò in pensione mi sa tanto che me ne vado in Svizzera non prima di aver liquidato ogni bene in Italia, poi vediamo se il fisco italiano troverà il modo di farmi pagare ancora qualcosa.
E pensare che mio nonno venne in Italia cent’anni fa, apri una fabbrica e dette lavoro a decine di italiani, si innamorò del posto e decise di restarci per sempre, salvo poi vedere sua moglie, nonché mia nonna, morire per un classico caso di malasanità all’italiana.
Avrebbe fatto meglio a restarsene in Svizzera.