FERRO 3-LA CASA VUOTA

Di Simone Fortunato
14 Aprile 2005
Un giovane si imbatte in una donna maltrattata dal marito.

Un film ostico. Per sensibilità, distante dalla nostra. Per messa in scena, accuratissima ma praticamente senza parole. E anche per la natura dell’opera stessa, che parte come un film sulla solitudine per diventare un trattato filosofico sull’essenza dell’amore. Nel regno del morboso, del vedere e mostrare tutto, un regista coreano fa un passo indietro. Non fa vedere nulla e non dice niente. Semplicemente, contempla.
di K. Ki-Duk, con S. Lee, H. Jae

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