
Federico Pizzarotti. Il sindaco in maglioncino in prima fila grazie a Grillo e nonostante lui
Qualche settimana fa Servizio Pubblico ha fatto arrabbiare il sindaco di Parma. Dopo la messa in onda di un servizio sulla città in mano alle banche (per via del debito di oltre 800 milioni ereditato dalla giunta precedente), lo stesso Beppe Grillo ha accusato la giornalista Giulia Innocenzi di aver tagliato in maniera scorretta le dichiarazioni del “suo” primo cittadino e il Movimento ha pubblicato sul web il video integrale dell’intervista.
I giornalisti servi di un potere occulto e cialtrone, la vendetta cinque stelle, la verità senza censure offerta al popolo grazie alla vetrina immacolata della Rete. L’episodio dell’intervista di Federico Pizzarotti a Servizio Pubblico contiene tutti gli elementi del grande romanzo Cinque Stelle, gli stilemi di un genere in grado di partorire e superare l’avventura del project manager di una banca che prende quindici giorni di ferie per fare campagna elettorale e diventa primo cittadino della sua città. Di Federico Pizzarotti si dice che sia un “grillino” atipico. Eterodossa è di certo la sua vicinanza a Giovanni Favia, il consigliere regionale del M5S passato con Ingroia in polemica con la leadership del comico. In realtà Pizzarotti inizia a diventare popolare con uno degli elementi più tradizionali della sintassi grillina, i Meetup: gruppi di cittadini che si organizzano per discutere tramite una piattaforma internet determinati problemi, nel caso di Parma il contestatissimo inceneritore. Quel “camino”, come lo chiamano in città, che a giorni dovrebbe entrare in funzione nonostante in campagna elettorale lo stesso Grillo avesse minacciato sfracelli («Dovranno passare sui nostri corpi»). «Le battaglie – ha detto il sindaco quando il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di sequestro del “camino” – si combattono anche se non sei sicuro di vincerle e noi questa battaglia l’abbiamo sempre vissuta così ogni giorno e continueremo a farlo». Nel confine semantico tra una battaglia persa e una promessa non mantenuta sta la necessità per l’antipolitica di gestire le beghe ingloriose del governare.
Nello scarto tra l’intenzione è la realtà è naufragato anche il Quoziente Parma inizialmente confermato da Pizzarotti. Quando la Giunta ha messo il naso nei conti, tuttavia, ha scelto di abolire lo strumento voluto dalla giunta precedente per agevolare nell’indice Isee i nuclei con figli a carico. L’assessore al Welfare Laura Rossi ha detto che si trattava, in fondo, di una misura di centrodestra. Il sindaco ha rimediato dicendo che il Comune ha voluto dare priorità alle situazioni di grave emarginazione sociale. E così, inaspettatamente, Parma ha rivissuto una delle lezioni più note del governo di Rigor Montis (copyright: Beppe Grillo): se anche la scure dei tagli è obbligata, la scelta di dove esercitarla è sempre discrezionale. Intanto sono state aumentate le rette degli asili nido comunali: per gli Isee sopra i 32 mila euro la retta massima mensile del nido passerà da 541 a 650 euro. Il Comune fa notare che l’aumento riguarda solo le fasce più alte, vero è, tuttavia, che basta essere due genitori che lavorano e avere una casa di proprietà per rientrare tra i cosiddetti ricchi.
Nei mesi scorsi sul sito del Comune è stato lanciato un sondaggio per conoscere l’opinione dei cittadini su misure come le domeniche a piedi. Hanno votato appena 572 persone. Si chiama democrazia partecipativa, si traduce in consigli comunali in diretta su internet con 8-10 ore di riunione che metterebbero a dura prova anche la persona civicamente più volenterosa. Ma la rete è anche lo strumento per rendere il potere “trasparente”. Così Pizzarotti ha messo online gli incarichi di consulenza (quelli dove si annida più facilmente il malaffare) e imposto ai suoi scelte di morigeratezza: stipendi ridotti, niente abbonamenti al Teatro Regio e allo stadio Tardini.
Il sindaco in maglioncino blu e camicia azzurra è in fondo un grillino atipico nella misura in cui lo sono tutti i grillini, protagonisti grazie a Beppe Grillo e nonostante lui, primi ballerini di una coreografia in cui l’incognita più grande sono le parti corali, quelle indispensabili dopo il prevedibile sbarco in Parlamento.
A Natale il tradizionale albero nella piazza di Parma è stato sostituito da un manufatto costruito con materiali riciclati che si accendeva se i cittadini accettavano di pedalare sulle biciclette collegate e in grado di generare energia. Purtroppo le biciclette si sono rotte presto. Hai voluto la bicicletta? Pedala. Finché non si rompe.
1 commento
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!