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Sul Sussidiario Antonio Fanna scrive: «Tutti parlano del trionfo di Giorgia Meloni, che è stata tra i pochissimi capi di Stato e di governo dei 27 a vincere le europee a differenza – per fare un paio di nomi – del francese Macron e del tedesco Scholz: addentrandoci nei numeri notiamo che Giorgia ha perso 600 mila voti rispetto al 2022, mentre la contestatissima Elly ne ha guadagnati 400 mila. Senza il valore aggiunto della Meloni, oggi vedremmo Fdi probabilmente quasi appaiato al Pd. Lo scrutinio, infatti, ha mostrato un altro elemento silenziato dai più: ovvero che nel Pd, per esempio, non ci sono differenze abissali tra le preferenze raccolte dagli eletti, perché la Schlein ha potuto candidare personalità forti e radicate nei rispettivi territori come Decaro in Puglia o Nardella a Firenze. Invece dietro la Meloni c’è un grande stacco dal resto di Fdi».
L’osservazione del Sussidiario sul successo "personale" di Giorgia Meloni contrapposto all’articolazione delle candidature del Pd non...
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