
FAUSTIANI NELLA BASSA, TERMOVALORIZZATORI IN CAMPANIA
Senta un po’ cosa succede nella Bassa lombarda. Succede che i sindaci di quattro paesotti della campagna cremonese (Pescarolo, Cappella Picenardi, Cicognolo, Gabbioneta), scarpe grosse ma cervello fino, organizzano congiuntamente un convegno di approfondimento sulla legge 40, relatori il dottor Rigolli, ginecologo, e don Alberto Franzini, uomo di ragione. Succede che, nel clima di sereno dialogo e costruttivo confronto referendario, la signora Maria Cristina Manfredini, consigliere provinciale dei Democratici di Sinistra, si affretta a presentare per conto del “Comitato per i quattro sì” un bell’esposto alla Procura della Repubblica di Cremona, chiedendo alla magistratura di accertare eventuali responsabilità dei sindaci che «hanno promosso e offerto un’iniziativa politica presentandosi non come rappresentanti di un partito o di un gruppo politico ma, al contrario, nella loro veste istituzionale di rappresentanti della collettività». Il convegno si è regolarmente tenuto sabato 12, con regolare presidio e volantinaggio dei referendari all’esterno della sala (l’articolo 21 della Costituzione è stato momentaneamente riposto nel cassetto in basso a sinistra). Dunque, per qualcuno, i legittimi rappresentanti delle proprie comunità non possono pubblicamente parlare di una legge dello Stato (di quello si discuteva), mentre tutto è ok quando i gonfaloni delle istituzioni sono in bella vista (con tanto di vigili urbani in alta uniforme e straordinario pagato) nelle manifestazioni pacifiste, ambientaliste o giulianasgreniste…
Mariano Venturini, Cremona
è sorprendente questo tic giudiziario, oramai più che decennale, che ha preso certa sinistra, per la quale non deve cadere foglia che lei non voglia. Si sono specializzati nell’industria degli esposti e delle querele, nei codicilli delle circolari da penitenziari e nella prosa da mattinali di questura. Da una parte tutto ciò è indizio di miseria della filosofia, come sapeva Marx. Dall’altra fa pensare al lapsus prodiano, «vogliono la dittatura».
C’era un libro di fantascienza di James Blish dal titolo “Guerra al Grande Nulla” e vi proporrei questo titolo per i prossimi numeri perché è con questo nulla totalitario che dobbiamo fare i conti. Non credo proprio basti dire quanto è bravo Roberto Formigoni: bisogna dire quanto sono pericolosi questi hollow men che stanno appoggiati uno all’altro (provate a dormire, se ci riuscite, con il pensiero di una Regione Lombardia governata da certi soggetti). La gente deve saperlo e sentire un po’ i brividi. Non perché c’è il rischio che arrivino i comunisti coi cosacchi, ma gli zapateri con quelle facce da culto. Come diceva Eliot: «Non è con un boato che finisce il mondo ma con un bisbiglio» ed è così che potremmo finire.
Alberto Leoni, Milano
Da povero lombardo, per di più abitante in quel di Arcore e con la prospettiva (vista la qualità dell’avversario di centro-sinistra) di dover continuare a vivere in una Regione che è già da otto anni sotto il tallone imperialista di Roberto Formigoni, che dire? Quando si nasce sfortunati. Invidio i campani che fra sole e mare godono dei progressi portati dall’amministrazione del governatore Bassolino e il riscatto per Napoli con merito di Rosa Russo Iervolino.
Romano Paoloantonio, Arcore
La Campania è poco termovalorizzata. Ecco perché i lombardi sognano quell’eden di Scampìa.
Alla tv ho sentito della morte di don Giussani, cosa che mi ha colpito tanto! Faccio le mie più sentite condoglianze. Leggevo su Tracce (mensile di Comunione liberazione, ndr) molte sue scritture, era bravissimo! Con stima e fiducia
Nino Marano, Palermo,
carcere dell’Ucciardone (41 bis)
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!