Farina entra in politica. Bene, così rinnova il parco senatori

Padre Luca, francescano dei frati minori che ha trascorso diciassette anni a Gerusalemme, da due anni è l’unico rappresentante della Chiesa cattolica nell’isola greca di Rodi. Da solo si occupa delle cinque parrocchie dell’isola: Santa Maria (la principale all’interno della città fortificata), San Francesco, Sant’Anna, il Sacro Cuore e la chiesina cattolica del cimitero. La presenza dei frati minori nell’arcidiocesi di Rodi è ininterrotta da più di 700 anni. Nel 1523, dopo la conquista turca dell’isola e la partenza dei Cavalieri Giovanniti, che avevano difeso la cristianità e l’isola per 213 anni, i frati minori rimasero a Rodi per occuparsi di coloro che erano stati fatti prigionieri dalle truppe del sultano. Da allora c’è sempre rimasto qualcuno di loro a custodire i luoghi di culto cattolico. Padre Luca celebra un minimo di dieci messe alla settimana perché ogni chiesa resti un vero luogo di culto e non diventi un museo del passato medioevale o della dominazione italiana del Dodecanneso. Una comunità di circa 3 mila cattolici vive ancora nell’isola di Rodi. Padre Luca ha un progetto che intende realizzare: riempire gli scaffali della grande biblioteca che ha allestito nei locali della sua curia. «Sia per la comunità locale e anche per chi viene a passare le vacanze a Rodi avere buoni libri su cui riflettere sarebbe di grande aiuto. Libri in italiano vanno benissimo, i cattolici dell’isola, in molti, ancora parlano l’italiano imparato a scuola e tramandato alle famiglie dagli anni Venti, quando il Dodecanneso era colonia italiana. I turisti italiani, poi, sono moltissimi, specialmente d’estate». Anche libri in altre lingue saranno ben accetti nei locali, adesso spogli, della biblioteca futura. Nessuno sarà rimandato al mittente, assicura padre Luca, che recita la Messa in latino con testo a lato in tantissime lingue diverse: Rodi è da sempre un’isola internazionale. Il suo indirizzo è: padre Luca, santa Maria, odos Kathopouli 45, 85100 Rodi, Rhodos, Grecia.
Elisabetta Galeffi Gerusalemme

Sì, una biblioteca cattolica a Rodi è proprio una bella idea. Approviamo e invitiamo i lettori a dare manforte.


Il professor John Christy dell’Università dell’Alabama fa parte dell’Ipcc, la commissione delle Nazioni Unite premiata con il Nobel insieme ad Al Gore. Il problema è che si tratta del primo caso nella storia di “Nobel pentito”: ecco infatti alcune sue affermazioni rilanciate dal Wall Street Journal. «L’effetto serra è un bluff»; «Il pianeta non si sta riscaldando»; «I ghiacciai non si stanno sciogliendo»; «Le previsioni meteo sono inattendibili»; «La colpa dell’inquinamento non è dell’uomo». Una bomba, eppure sui siti internet dei principali quotidiani italiani la notizia è rimasta presente solo pochi minuti, per poi lasciare il posto alla volontà di Ray Bradbury di essere seppellito su Marte. Non le pare sospetto?
Mattia Stoppardi Pesaro

È la nota legge del giornalismo del menga.

Dopo l’atroce fatto di Tor Di Quinto la sinistra ha finalmente capito che il problema della sicurezza è uno dei più importanti per il paese, e ha deciso di varare l’ennesimo pacchetto emergenziale. Una brutta gatta da pelare per Romano Prodi e Walter Veltroni, ma, guarda caso, con timing perfetto, vengono arrestati Salvatore e Sandro Lo Piccolo, boss latitanti, eredi di Bernardo Provenzano alla guida di Cosa Nostra: straordinaria coincidenza?
Giovanna Riello Treviso

La coincidenza è davvero straordinaria, ma il retropensiero è una cosa troppo ordinariamente di sinistra per essere una cosa seria.

«Preferisco un euro forte ad un euro debole», ripete il ministro tedesco delle Finanze, Peer Steinbruck. Peccato che in base a questa politica, pressoché coercitiva verso la Bce, i paesi europei del Mediterraneo come Italia, Spagna e Francia siano schiacciati dalla competizione del dollaro che ha perso il 60 per cento di valore sull’euro dal 2001. D’altronde la Germania ha “strizzato” le paghe nazionali dei suoi lavoratori fino a recuperare il 40 per cento in competitività del costo del lavoro rispetto all’Italia, il 30 rispetto alla Spagna e il 20 sulla Francia. Così facendo ci ha portato via quote di mercato: il solito vecchio vizietto tedesco, visto che Francoforte ha mantenuto i tassi al 2 per cento fino a novembre 2005, indifferente all’aumento della massa monetaria in Europa perché allora faceva loro comodo. Perché i giornali non parlano mai di questo invece di attaccare, tacciandolo di speculazione, chiunque osi parlare di libero mercato?
Marco De Giorgi Alessandria

Cosa vuole che ne sappia, sarà il solito complotto dei giornali della Wehrmacht.

Juventus-Inter, Gianluigi Buffon ha ringraziato i media per aver «stemperato la tensione», però, a domanda di Giampiero Mughini, nemmeno si ricordava gli scudetti vinti dalla sua squadra. Che vergogna.
Flavio Bietti via internet

Scusi, ma lei è interista o ci fa?


Ma lei cosa ne pensa di Renato Farina che si candida?
Claudia Capitani Sassuolo

Tutto il bene possibile. E poi penso che il parco senatori vada un po’ rinnovato. Forza Betulla.

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