Fabio Cannavaro si ritira: l’eroe di Berlino tra Parma, Juve e Al-Alhi

Di Daniele Guarneri
11 Luglio 2011
Fabio Cannavaro, grande difensore prima del Parma, con Thuram e Buffon, poi della Juventus e infine della nazionale, si ritira dal calcio giocato. Nella sua carriera ha vinto tutto, compresi mondiale, Pallone d'oro e Fifa world player nel 2006. Il capitano che ha alzato la quarta Coppa del mondo italiana, e ha chiuso la carriera al Al-Alhi, resterà a Dubai come dirigente

9 luglio 2006 – 9 luglio 2011. Sono passati 5 anni dalla notte in cui l’Italia si laureò campione del Mondo per la quarta volta nella storia della nazionale. Il capitano che alzò la coppa era Fabio Cannavaro, che quell’anno vinse anche il Pallone d’oro. Dopo cinque anni Fabio ha deciso di dire addio al calcio giocato. Ma la storia di Cannavaro parte molto prima. Una carriera lunghissima la sua, 30 anni passati dietro a un pallone.

Cominciò nelle giovanili del Napoli, poi nel 1993 l’esordio in serie A proprio contro quella Juventus che qualche anno dopo diventerà la sua squadra. Passati due anni con i partenopei, Cannavaro viene ceduto al Parma. Coi ducali diventa uno dei centrali difensivi più forti al mondo e lì incontra Thuram e Buffon, altri due pilastri della difesa juventina di Marcello Lippi. Con il Parma vince due Coppa Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa Uefa.

Negli stessi anni vince due Europei di calcio Under 21 (Francia 1994 e Spagna 1996). Nel 2002 viene acquistato dall’Inter: due anni costellati da infortuni e cocenti delusioni. Nel 2004 Moggi lo strappa ai rivali di sempre. A Torino Cannavaro ritrova Ferrara (compagno di squadra ai tempi di Napoli), Thuram e Buffon. In quei due anni la Juventus è guidata da Capello e vince due scudetti consecutivi, poi revocati a causa dello scandalo Calciopoli. Era indubbiamente la squadra più forte d’Italia, non esistevano rivali. Era la Juventus dei vari Montero, Emerson, Nedved, Camoranesi, Trezeguet, Zambrotta, Ibrahimovic e del capitano Del Piero.

Dopo la vittoria del mondiale 2006 e la retrocessione dei bianconeri, Cannavaro lascia Torino e segue Capello al Real Madrid. Sempre quell’anno, magico per Fabio, vince Pallone d’oro e Fifa world player. A Madrid rimane tre anni. Nei primi due vince i relativi campionati e una Supercoppa di Spagna. Il terzo anno la resa del difensore italiano cala vistosamente e il presidente del Real decide di non riconfermarlo. Dopo la risalita della Juventus in serie A, si apre la possibilità di un ritorno a Torino e Fabio la coglie al volo. La scelta non è delle più fortunate, l’eroe di Berlino non è amato dai tifosi che lo accusano di avere abbandonato la squadra in un momento di difficoltà (2006) e viene fischiato per le pessime prestazioni in campo. Una delle stagioni più complicate della Juventus che chiude al settimo posto, fuori dalla Champions League.

La dirigenza decide di non rinnovare il contratto e Fabio emigra a Dubai, dove firma un contratto biennale con l’Al-Ahli. Con gli arabi, e arriviamo ai giorni nostri, rimane una sola stagione. Anche qui viene molto criticato dalla tifoseria per lo scarso rendimento. A causa di un problema al ginocchio sinistro, pochi giorni fa, ha deciso di appendere le scarpette al chiodo, ma di rimanere a Dubai come dirigente. Una carriera fantastica, forse chiusa troppo tardi, ma senza dubbio piena di soddisfazioni personali, ricca di trofei e record che difficilmente verranno eguagliati nei prossimi anni.

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