Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Salute e bioetica

L’eutanasia e l’incredibile amore a un figlio che non ha mai spostato una briciola di Pil

Una testimonianza che smonta tutti gli slogan sulla legalizzazione della morte assistita come “battaglia di civiltà”, “amore” e “libertà”

Andrea Alberti
19/09/2021 - 3:30
Salute e bioetica
CondividiTwittaChattaInvia
Banchetto di raccolta firme per il referendum sull'eutanasia legale
Banchetto per la raccolta firme per il referendum sull’eutanasia legale organizzato dai radicali a Roma

(Redazione) – Si può chiamare “battaglia di civiltà”, “estremo atto di amore” e imbellettarla finché si vuole, ma purtroppo dietro la corsa all’“eutanasia legale” ci sono anche (soprattutto) motivazioni talmente prosaiche da risultare indicibili (e piuttosto che dire l’indicibile, si preferisce dire uno slogan). Per non parlare delle strumentalizzazioni politiche, o meglio elettorali.

Se fosse davvero una questione “di civiltà” o di “morire con dignità”, si tenterebbe qualunque cosa prima di arrivare a proporre, addirittura con referendum popolare, la depenalizzazione dell’omicidio del consenziente. Cosa che, come ricorda Alfredo Mantovano nel numero di Tempi di settembre, «è qualcosa di ulteriore e di più grave dell’aiuto al suicidio, in quanto il consenso della vittima può pure prescindere da sofferenze in atto».

Se a tema ci fosse davvero il dolore delle persone, la corsa non sarebbe all’eutanasia nel nome della “libertà”, bensì al mettere finalmente in atto (= finanziare) la legge sulle cure palliative approvata nel 2010 e di fatto rimasta inapplicata. E invece di celebrare il gran numero di firme raccolte dai radicali per il loro referendum mortifero, ci si scandalizzerebbe per i casi come quello di Vincenzo Montrone, già primario di Terapia del dolore all’ospedale Cardarelli di Napoli. Creatore di un reparto di eccellenza nazionale per le cure palliative, Montrone è giunto a minacciare lo sciopero della fame perché di fatto – ha denunciato – mentre tutti si riempiono la bocca di “sofferenze indicibili” da alleviare, quel fiore all’occhiello della sanità campana è in via di smantellamento.

LEGGI ANCHE:

Ogni giorno otto persone muoiono con l’eutanasia in Belgio

19 Marzo 2023
Il governatore della Regione Veneto Luca Zaia, 27 dicembre 2021

Cari leghisti, tra la propaganda liberal e il clericalismo muscolare, c’è una terza via

12 Marzo 2023

Dall’intervista a Montrone pubblicata dal Mattino di Napoli:

«“I tentativi di chiuderlo sono iniziati nel 2016, quando ero ancora primario. Io avevo un reparto che era un fiore all’occhiello, con personale infermieristico selezionato ad hoc: oggi ci sono appena due medici ed è stato accorpato ad un’altra unità. Ma la cosa peggiore è che ci sono solo due stanze, con quattro posti letto totali, il che significa che un malato terminale vede morirgli una persona accanto, e sa che presto toccherà a lui. È disumano”.
Non è però l’unico reparto ad essere stato accorpato ad altri durante il Covid-19.
“Ma ora che si sta tornando alla normalità, è l’unico che non è stato ripristinato”.
[…] La sua lotta ricorda le vicende legate all’eutanasia: pensa ci sia un legame?
“Io stesso ho pubblicato lavori, in cui ho scritto che l’eutanasia è un falso problema. Se parliamo di ammalati tumorali terminali, dobbiamo, infatti, chiederci quando un uomo chiede ad un altro di ucciderlo: la risposta è quando ha sofferenza o dolore incontrollabili. In 40 anni ho avuto 5 richieste di eutanasia, di cui 2 solo reiterate. Questo vale, ovviamente, per il malato oncologico che ha aspettativa breve: se ci fossero reparti dedicati come il mio, nessuno vorrebbe l’eutanasia”.
Cosa farà se anche questo appello resterà inascoltato?
“Mi accamperò fuori al Cardarelli in sciopero della fame: devo farlo per i pazienti e per la loro dignità”».

Sono obiezioni opposte ai fan dell’eutanasia legale dai colleghi di Montrone anche in Spagna e nel Regno Unito. Ma sono destinate a essere poco ascoltate perché implicano lavoro e fatica, quando abbiamo a disposizione una soluzione «in apparenza facile e meno costosa» (ancora Mantovano).

Altro che “atto di amore”, la verità è che è la corsa all’eutanasia legale è nel migliore dei casi la presa d’atto di una terribile sconfitta. Lo racconta in maniera illuminante Andrea Alberti, presidente dell’Associazione Il Disegno, in una lettera recentemente ospitata dal Corriere Cesenate e che riproponiamo di seguito.

* * *

Caro direttore, in questi giorni ho ricevuto diverse richieste di affrontare la questione dell’eutanasia in quanto presidente di un’associazione di volontariato che si prende cura del tempo libero di amici affetti dalle più diverse disabilità. Alcuni di loro hanno solo lievi ritardi, altri sono costretti su una sedia a rotelle e da tutta la vita lottano con un’improbabile capacità comunicativa anche solo per chiedere un bicchiere d’acqua. I più gravi tra l’altro associano condizioni fisiche, motorie e comunicative drammatiche ad una assoluta lucidità di pensiero.

Frequento l’associazione il Disegno da circa 30 anni e da quasi 15 ne sono il presidente. Ma tutto questo che diritto mi dà di parlare di eutanasia? Nessuno. Nulla di ciò che si fa, nessun mestiere, nessuna opera di volontariato e neppure nessuna condizione personale o familiare dovrebbe dare il diritto di affrontare un argomento così delicato se non parlando di sé. Ed è questo che farò, racconterò ciò che è successo a me e che ha cambiato la mia personale visione su questo argomento, ribaltando il mio precedente punto di vista.

Una settimana fa sono stato all’ennesimo funerale di una persona disabile (Marcello) che per tantissimi anni ha frequentato il Disegno e che io ricordo fin da quando sono piccolo. Ultimamente ho partecipato a molti funerali di amici del Disegno che se ne sono andati senza aver fatto nulla di memorabile su questa terra, senza aver “cambiato le cose” (come direbbero gli americani) o lasciato un’impronta nella storia. E mi sono accorto che non imparo mai, faccio sempre lo stesso errore.

Come quando Michele e Roberta mi chiamarono in ospedale perché stava morendo il loro amato Simone, come quando la madre di Gianni mi disse tra le lacrime che la sua piccola peste ci aveva lasciato. Non imparo mai. Tutte queste volte e anche la settimana scorsa, mentre guidavo verso il funerale di Marcello ho pensato la stessa cosa: “Bene, finalmente adesso i suoi genitori saranno in pace e sollevati”. E mentre lo ripetevo tra me e me, pensavo a tutta la fatica che un figlio come Marcello ha fatto fare ai suoi genitori, quella fisica e quella psicologica.

Pensavo che in 55 anni non ha mai fatto un passo da solo, non ha mai detto una parola, non ha mai mangiato o bevuto e non è andato in bagno senza che i suoi genitori fossero lì. E poi pensavo che in 55 anni Marcello non ha compiuto nessun progresso, non ha costruito nulla per questo mondo, non ha migliorato la società in alcun modo, non ha studiato e tanto meno ha mai prodotto qualcosa che aumentasse il Pil anche solo di una frazione di punto. Non poteva fare niente se non utilizzare uno strano strumento come fosse una pistola in mano ad un bimbo dell’asilo. Ed anche se gli anni passavano continuava a stringere quella strana pistola e a produrre un rumore storpiato di uno sparo bambino, per più di 50 anni.

Guidavo verso il funerale e pensavo: che sollievo per quei genitori non dover più fare tutto questo e trovare finalmente un po’ di ristoro, un po’ di pace.

Sempre lo stesso errore. Ancora. Come per Simone. Come per Gianni.

E poi, incredibilmente, incontro quelle persone che dovrebbero essere sollevate perché il loro figlio capace di nulla aveva finalmente tolto il disturbo da una vita priva di soddisfazioni ma farcita di sofferenza e fatica. E invece no. Piangono, soffrono, lo vorrebbero lì, darebbero tutto per riaverlo indietro, per tornare ad imboccarlo, lavarlo, pulirlo, metterlo a letto ed alzarlo. Come sempre. Come hanno sempre fatto per tutta la vita, una vita che non hanno scelto ma che hanno abbracciato senza paura, senza dubbi, senza misura!

Non si sopporta una vita così con lo sforzo personale, non basta, non regge. Se lo sforzo non diventa sacrificio, nel senso etimologico del termine (sacrum facere, rendere sacro), la fatica e lo sconforto avranno il sopravvento. Prima o poi, ma sarà così. Quei genitori non erano sollevati dalla morte di Marcello perché durante tutta la sua vita hanno reso sacro il loro fare, perché quel figlio valeva come tutto il mondo e in ogni gesto, per quanto faticoso e doloroso fosse, lo dimostravano.

Cosa c’entra questo con l’eutanasia?

C’entra! C’entro io ed il mio stupore davanti a chi è capace di amare così.

Io saprei amare così? In modo completamente gratuito, senza nessuna umana soddisfazione, senza alcun orgoglio paterno, senza che nessuno mi dica mai “che bel figlio”, “come è bravo” e “chissà che soddisfazione ti dà”?

Non giudico chi non riesce più a sopportare il dolore di una vita difficilissima e tanto meno mi permetterei di farlo nei confronti di coloro che non sopportano di vedere soffrire ulteriormente i propri cari. Non sono capace di entrare così dentro quei cuori. Non posso permettermelo. Non sarebbe giusto, neppure Dio vìola la libertà di ognuno di noi. E, sinceramente, non so nemmeno io cosa farei se mi trovassi a vivere una situazione così. Non lo so e non lo saprò davvero fino a che non mi capiterà. Le chiacchiere sono una cosa, la carne che urla di dolore è un’altra. Ma per l’ennesima volta la mia visione è stata ribaltata da una lezione di amore infinito, invincibile, totalizzante e gratuito.

Allora la domanda che mi pongo è un’altra: ma se sapessimo amare come quei genitori, se sapessimo prenderci cura del dolore delle persone, sostenerne la fatica, lenire le ferite che la malattia infligge al corpo e all’anima, davvero l’eutanasia sarebbe un argomento di cui discutere? Se chi soffre si sentisse amato di un amore infinito, gratuito e totalizzante come si sono sentiti amati Marcello, Simone e Gianni, davvero desidererebbe privarsene? Davvero il dolore può vincere sull’amore?

Allontanandomi da quel funerale pensavo che non potrei mai giudicare qualcuno perché si arrende al proprio immenso dolore, non è giusto e non lo farò mai. Ma non addolciamo una pillola amarissima, non travisiamo la realtà solo perché fa troppo male. Non sacrifichiamo la verità sull’altare dell’ideologia: legalizzare l’eutanasia non corrisponde a rendere possibile un estremo atto di amore ma al riconoscimento triste che non siamo capaci di amare come i genitori di Marcello, Simone e Gianni.

Andrea Alberti
presidente “Il Disegno”

Foto Ansa

Tags: Eutanasiafine vitareferendum eutanasia
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Ogni giorno otto persone muoiono con l’eutanasia in Belgio

19 Marzo 2023
Il governatore della Regione Veneto Luca Zaia, 27 dicembre 2021

Cari leghisti, tra la propaganda liberal e il clericalismo muscolare, c’è una terza via

12 Marzo 2023
Sedici anni dopo aver ucciso i suoi cinque bambini, Geneviève Lhermitte ha chiesto e ottenuto l'eutanasia in Belgio

Ammazzò i suoi cinque figli, il Belgio le ha dato l’eutanasia

12 Marzo 2023
Manifestazione pro aborto a Parigi

Come interrompere l’escalation dai nuovi diritti alla biocrazia totalitaria

27 Febbraio 2023
Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, all'esterno della Corte Costituzionale

«Legiferare sul suicidio assistito non è competenza dell’Emilia Romagna»

25 Febbraio 2023
Michel Houellebecq Liberation

Tutti contro Houellebecq, il “mostro” che fa impazzire la sinistra

20 Febbraio 2023

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un fermo immagine tratto dalla trasmissione Rai mostra Lucia Annunziata e Eugenia Roccella durante Mezz'Ora in Più su Rai3, 19 marzo 2023 (Ansa)

Utero in affitto. La fiera dei corpi e dei sentimenti è più volgare di una parolaccia

Emanuele Boffi
21 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Non esiste un’Unione Europea unita contro un’Italia isolata
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Arringa cristiana e popolare per il «diritto dei turchi a restare turchi»
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist