L’incredibile Letta-Hulk, il populista verde

Di Emanuele Boffi
11 Giugno 2022
Il segretario del Pd si trasforma in ultrà green «per il bene dei nostri figli». Gioca sulla paura del mondo che brucia, e intanto lascia a casa 70 mila lavoratori italiani
Enrico Letta, segretario del Pd
Enrico Letta, segretario del Pd

L’incredibile Enrico Letta ha deciso di mostrare i muscoli sulla questione green. Il longilineo segretario del Pd diventa Hulk se si parla di «futuro dei nostri figli». In Europa, come tutta la sinistra, ha votato a favore di quelle riforme ideologiche con cui ci rovineremo.

«Dobbiamo una risposta ai nostri figli, ai ragazzi di Fridays for Future che a migliaia invasero le città di tutto il mondo nel 2018 e 2019», ha detto a Repubblica. «Noi abbiamo scelto il futuro, sapendo che non c’è più tempo a disposizione».

Così, in nome di un ipotetico futuro, rovinano il presente. Geniale.

Pure la Fiom è «allarmata»

Persino Michele De Palma, segretario generale della Fiom Cgil (non un ragazzotto di Casapound) s’è detto «allarmato» per questo Green Deal europeo, ma Letta-Hulk tira dritto. Esattamente come i “populisti” con gli stranieri, così anche Letta con il clima usa l’arma della paura per giustificare le sue posizioni. 

E Stefano Folli su Repubblica (non una fanzine fascista) l’ha avvisato che la sua mossa può forse pagare in termini di consenso immediato, ma poi, inevitabilmente, dovrà fare i conti con «le dure repliche della realtà». Leggete un po’ qui: «È vero che i populisti in apparenza regrediscono davanti alla complessità dei problemi. Ma anche gli altri, eredi delle maggiori tradizioni politiche, si troveranno a scegliere tra ottimismo e realismo».

Il populismo in giacca e cravatta

Ha ragione Massimiliano Salini a dire che Letta è «un populista». Di fronte a un’Europa che sull’ambiente fa scelte neosovietiche, il segretario Pd «agita la fine del mondo colpevolizzando le imprese. È interessante e dice molto sull’evoluzione antropologica della sinistra in Italia. Mi ricordavo che il Pd e la sinistra avessero a cuore il lavoro e i lavoratori, probabilmente mi sono distratto negli ultimi anni».

Non esiste solo il populismo coi rutti delle destre xenofobe sull’immigrazione, esiste anche un populismo in giacca e cravatta che insegue le chimere del “mondo pulito” e che liscia il pelo alle frigne dei ragazzini sul “mondo che brucia”. E intanto fa gli interessi della Cina. E intanto lascia a casa 70 mila lavoratori italiani.

Foto Ansa

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