ELOGIO DELLA LEVATACCIA

Oggi dico qualcosa di sinistra, quindi se avete le paturnie destroidi, cambiate canale. Vedere tutta quella gente in fila per le Primarie dell’Unione, come se fossero una roba vera, e non un’americanata stile Halloween (che c’entrano con noi?), mi ha impressionato. Mi ha provocato gli stessi sentimenti di quando, la domenica, supero sull’autostrada la lunga teoria dei pullman dei tifosi. Gente che si è alzata presto al mattino e butta il dì di festa tra pizzette dall’origine incerta e petardi lanciati dai gentiluomini della curva di fronte. Io non lo farei mai. Se non dovessi mantenerci una famiglia me ne starei a casa, anche perché, se penso alla coda per tornare, mi passa pure la voglia della gita fuori porta. Non sono andato a votare per le Primarie dell’Unione ma rispetto chi l’ha fatto, anche parecchi amici miei.
Rispetto, in generale, quelli che vanno allo stadio e quelli che andranno alle urne e voteranno a destra e a sinistra senza essere prodiani o berlusconiani, solo sperando in qualcosa di meglio. Mi piacerebbe credere che non si prenderanno un razzo nell’occhio come quella signora ad Ascoli. Insomma, non una pioggia di euri, ma neanche il solito calcio in culo.

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