La preghiera del mattino (2011-2017)

Electrolux e Emilia. Quando sussidiarietà significa: “Te la cavi? Arrangiati”

Su Avvenire di oggi, Paolo Preti, docente di organizzazione delle piccole e medie imprese all’Università Bocconi di Milano, offre alcune riflessioni a margine della vicenda Electrolux (l’articolo si intitola “Due pesi e due misure”). L’economista non entra nel merito delle polemiche, ma si limita a far notare quanto segue: «Negli stessi giorni a poche centinaia di chilometri di distanza molte piccole e medie imprese emiliane, prima terremotate e più recentemente alluvionate, versano in condizioni di grave difficoltà per il proseguimento della loro attività senza ricevere la dovuta attenzione in termini di intervento concreto da parte di chi dovrebbe farlo e di copertura mediatica correlata. Sono potenzialmente a rischio un numero di posti di lavoro paragonabili a quelli di Electrolux, ma, ciononostante, a fare la differenza è l’ordine dei fattori. Risulta più “grave” il prodotto di una multinazionale per quattro stabilimenti per migliaia di posti di lavoro di quello che deriva da qualche centinaio di aziende per trenta/quaranta occupati ciascuna. Anche perché in questo secondo caso è facile immaginare si conti sulla presenza di qualche centinaio di imprenditori disposti a tutto, come sempre e insieme ovviamente ai propri collaboratori, per risolvere i problemi e venirne ancora una volta fuori. Curiosa forma di declinazione del concetto di sussidiarietà: poiché sappiamo per esperienza che avete la grinta e la capacità di cavarvela da soli, soli vi lasciamo. Sempre, ma soprattutto di questi tempi i posti di lavoro sono merce preziosa in qualunque zona del Paese, in qualunque settore, in tutti i tipi di impresa, ma stiamo attenti che a privilegiare i grandi contenitori, per esempio le multinazionali, si finisce con il non fare il nostro interesse di lungo periodo».

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