
E ADESSO NIENTE ARMI ALLA CINA
La dichiarazione con cui l’Unione Europea ha commentato la legge contro la secessione di Taiwan approvata dall’assemblea del popolo di Pechino è puerile e ipocrita; l’intenzione di procedere all’abrogazione dell’embargo sulla vendita di armi europee alla Cina nonostante la novità rappresentata da questa legge è criminale.
Diversamente da quanto riportato da tutti gli organi di stampa, la norma decisa da Pechino non rappresenta una “autorizzazione” all’uso della forza in caso di formale secessione da parte di Taiwan (che da 56 anni sfugge al controllo del governo comunista della terraferma), ma un’automatica dichiarazione di guerra. Recita infatti l’articolo 8: «Nel caso che le forze secessioniste per “Taiwan indipendente” agiscano in modo da produrre il fatto della secessione di Taiwan dalla Cina. lo Stato utilizzerà mezzi non pacifici e altre misure necessarie a proteggere la sovranità e l’integrità territoriale della Cina. Il Consiglio di Stato e la Commissione militare centrale decideranno e metteranno in azione i mezzi non pacifici e altre misure necessarie come previsto nel precedente paragrafo».
Di fronte a un testo così inequivoco, l’Europa ha avuto la faccia tosta di commentare che «la Ue sarà turbata se il passo della legge che fa riferimento a “mezzi non pacifici” negasse i recenti segni di riavvicinamento fra le due parti». La logica profonda della nuova legge cinese è di evitare che nel caso di un formale atto di secessione dell’isola si ripresenti quel vuoto di decisionalità che si ebbe al tempo della protesta di piazza Tiananmen: la crisi andò avanti per settimane, producendo gravi danni politici al regime, perché la “cupola” governativa non riusciva a decidere una linea. Quello scenario non potrà riproporsi per Taiwan: un esponente di governo che esitasse a mandare i bombardieri all’indomani di un pronunciamento secessionista, finirebbe automaticamente davanti al plotone d’esecuzione per alto tradimento. Che davanti a questo l’Europa vada avanti con l’abrogazione dell’embargo sulle vendite di armi come se nulla fosse, è semplicemente folle.
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