Draghi: «Potenziare il fondo salva-Stati, la situazione è gravissima»

Di Redazione
18 Gennaio 2012
Il presidente della Bce Mario Draghi dipinge all'Europarlamento la situazione dell'Europa a tinte molto fosche: «Quando il mio predecessore Jean-Claude Trichet si è rivolto a questa commissione a ottobre, ha detto che questa crisi aveva raggiunto dimensioni sistemiche. Da allora è peggiorata, la situazione è gravissima»

“La crisi è gravissima e i leader europei non possono perdere un minuto, ma devono attuare al più presto le decisioni prese. Parla con il suo freddo aplomb, Mario Draghi ma il messaggio che lancia è decisamente forte, e deve servire da ulteriore pungolo per un rapido accordo sul nuovo trattato fiscale, ma anche sul ‘firewall’, il muro rompifiamma che impedisca un ulteriore avvitamento degli spread. (…) «Quando il mio predecessore Jean-Claude Trichet si è rivolto a questa commissione a ottobre – ha affermato Draghi rivolto alla Commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo – ha detto che questa crisi aveva raggiunto dimensioni sistemiche. Da allora è peggiorata, la situazione è gravissima e non dobbiamo assolutamente nasconderlo»” (Avvenire, p. 8).

E mentre anche il Fondo viene declassato, Draghi afferma: “«Bisogna attuare tempestivamente le decisioni che sono state prese» al vertice europeo. in particolare per quanto riguarda «l’Efsf (l’attuale fondo salva-Stati provvisorio) e l’Esm (il meccanismo permanente salva-Stati che entrerà in vigore in luglio)». Parole che nascono dalla preoccupazione per gli spread, i differenziali tra titoli italiani o spagnoli con il Bund tedesco. Certo, dice il presidente, gli Stati devono fare il loro per consolidare i bilanci, e lo stanno facendo. Ma serve una soluzione per l’immediato, perché «c’è un periodo di tempo in cui i mercati sono fragili durante il quale si può avere un eccesso di rialzo degli interessi» sui bond di paese in difficoltà” (Avvenire, p. 8).

“Il ‘Firewall’, comunque «è una misura di emergenza per l’immediato, ma è chiaro che la soluzione passa per riforme profonde a livello nazionale ed europeo che facciano ripartire l’economia ormai prossima alla recessione. La crescita e l’occupazione stanno diventando sempre di più gli obiettivi principali da perseguire, congiuntamente con il consolidamento di bilancio», perché «senza crescita non si può avere risanamento e stabilità finanziaria»” (Avvenire, p. 8).

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