Berlusconi la fa franca? Stamattina il Corriere della Sera aveva suggerito che sul processo dei diritti Mediaset, i magistrati lavorassero anche d’estate. Così, in un batter d’occhio, è arrivata la risposta della cassazione e la data dell’udienza è stata fissata il prossimo 30 luglio davanti alla sezione feriale della suprema corte. Ma tu guarda come è celere quando vuole la nostra lumacosa giustizia.
Il legale dell’ex premier, Franco Coppi, si è dichiarato «esterrefatto, non si è mai vista una cosa del genere, che determina un aggravio delle possibilità di difesa perché contavamo di avere più tempo per svolgere i nostri approfondimenti, e ora noi difensori dovremo fare in venti giorni quello che contavamo di fare con maggior respiro».
L’ARTICOLO. Facciamo un passo indietro. Questa mattina sul quotidiano di via Solferino Luigi Ferrarella scrive: «La Cassazione, pur in caso di condanna di Silvio Berlusconi» nel processo sui diritti televisivi acquisiti da Mediaset, dove è accusato di frode fiscale, ordinerà un «nuovo Appello anche solo per il ricalcolo della pena», allontanando «di un anno l’eventuale operatività dell’interdizione dell’ex premier dalla politica». L’accusa per Berlusconi è di aver evaso, nel 2002, 4,9 milioni di euro (a fronte di 397 dichiarati) e 2,4 milioni (a fronte di 312 dichiarati) nel 2003.
PARZIALE PRESCRIZIONE. «Anche se la Cassazione ne confermasse la colpevolezza», spiega Ferrarella, «dovrebbe ordinare il rifacimento del processo». Infatti è quasi scontata la prescrizione di «una delle due annualità fiscali» (quella del 2002) «per le quali Silvio Berlusconi è stato condannato in Tribunale e in Appello a 4 anni di reclusione e a 5 di interdizione dai pubblici uffici». In questo caso, sarebbe necessario rifare l’Appello, spiega il giornalista, «anche solo per ricalcolare la pena». «Il processo – prosegue Ferrarella – pervenuto da una decina di giorni in Cassazione» sarà fissato dalla Suprema Corte «a fine 2013 o inizio 2014».
INTERDIZIONE ALLONTANATA. «Qualora dunque la Cassazione a fine 2013 ritenesse di confermare la colpevolezza di Berlusconi – ribadisce Ferrarella – ne farebbe passare subito in giudicato definitivo la responsabilità per frode fiscale sul 2003 (a quel punto imprescrivibile persino dopo l’estate 2014), ma sarebbe costretta a ordinare un nuovo giudizio d’Appello a Milano ai soli fini del ricalcolo della pena».
«Nell’altalena Cassazione-Appello bis-Cassazione bis – spiega il giornalista – impegnerebbe almeno un altro anno. E quindi allontanerebbe l’appuntamento di Berlusconi non solo e non tanto con i 4 anni di reclusione (3 dei quali condonati dall’indulto del 2006), quanto soprattutto con i 5 anni di interdizione dai pubblici uffici». Ma, suggerisce Ferrarella, la Cassazione potrebbe anche lavorare ad agosto e «affidare il processo alla “sezione feriale” di turno e calendarizzarlo appunto già tra agosto e metà settembre», per evitare la prescrizione e dunque il rifacimento del processo d’Appello e il rinvio dell’interdizione. Ecco, detto fatto.