Dietro le quinte della “diretta che cambiò la storia”

Di Redazione
07 Marzo 2025
Giovedì 13 marzo il nostro “appuntamento al buio” al cinema è con “September 5”, gran film sull’attentato alle Olimpiadi di Monaco ’72 dove riecheggiano domande drammatiche che bruciano ancora oggi
Fotogramma di “September 5 - La diretta che cambiò la storia”

Il prossimo “Appuntamento al buio” con Simone Fortunato e Tempi sarà giovedì 13 marzo alle ore 21 sempre al multisala Le Giraffe di Paderno Dugnano. Vedremo insieme, discuteremo e alla fine voteremo il film tedesco-americano September 5 – La diretta che cambiò la storia, di cui si è parlato molto poco in Italia malgrado la candidatura all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale e la positiva accoglienza da parte di critica e (scarso) pubblico (qui una breve recensione di Fortunato).

È il racconto del giorno in cui – il 5 settembre del 1972 appunto – un commando di terroristi palestinesi sequestrò praticamente in mondovisione nove atleti della delegazione di Israele alle Olimpiadi di Monaco di Baviera. A rendere particolarmente interessante il film, oltre all’attualità del tema, è il punto di vista: tutta la vicenda infatti si svolge nel primo giorno dell’attentato all’interno di una redazione di giornalisti sportivi, arrivati in Germania per seguire i Giochi e ritrovatisi loro malgrado al centro dell’attualità più rovente possibile.

Fotogramma di “September 5 - La diretta che cambiò la storia”

Dilemmi che riecheggiano ancora oggi

Si possono intuire i dilemmi che percorrono il film e che rimbalzano dentro e fuori la sala regia ricostruita da Tim Fehlbaum: chi sono i sequestratori, vanno chiamati terroristi o guerriglieri? È giusto mandare in onda tutto ciò che le telecamere catturano? E come è possibile che, di nuovo, degli ebrei vengano massacrati in Germania mentre nessuno fa nulla?

Del resto era forse la prima volta che la massa assisteva in diretta tv alla storia nel momento stesso in cui avveniva. Una storia, per altro, che prosegue ancora oggi in maniera perfino più drammatica che allora. Con gli stessi popoli protagonisti, le stesse vittime innocenti, e gli occhi dei media sempre addosso. Insomma giovedì 13 marzo ci sarà di che discutere al cinema con Tempi.

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