La mia economia

Decalogo per il buon trading on line

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Come si fa a investire i propri risparmi attraverso il trading on line senza correre rischi inutili? Dopo l’inchiesta di Tempi, che ha messo in evidenza le degenerazioni in atto in questo settore su cui è scattato anche l’allarme della Consob, riceviamo e volentieri pubblichiamo una breve guida realizzata da uno dei maggiori esperti degli investimenti in rete con l’obiettivo di dare un supporto a tutte le persone che si avvicinano a questa pratica senza una preparazione specifica.

di Maurizio Mazziero*

Il processo di investimento è un percorso importante, ricco di opportunità ma non esente di insidie, che il risparmiatore deve saper affrontare con una piena consapevolezza.
Mentre per l’acquisto di un cellulare o di un’auto ci si informa sempre adeguatamente su un’ampia varietà di prodotti e caratteristiche, molto spesso l’investimento lo si affronta con una scarsa preparazione.
L’investitore consapevole dovrebbe orientare l’approccio di ricerca su due aspetti principali:
• Il primo consiste nell’individuazione dell’intermediario (banca o broker) con cui si accede ai mercati:
• È fondamentale rivolgersi a società presenti da diversi anni, munite di autorizzazioni Consob o FCA (Regno Unito) evitando quelle con sedi esotiche specie se in paradisi fiscali. Anche se presentano piattaforme e coperture dei mercati concorrenziali, le difficoltà di operare con società offshore potrebbero nascere al momento del rimpatrio dei capitali. È sempre consigliabile controllare l’elenco delle imprese di investimento nel sito della Consob, consultando quali sono i servizi esercitabili in Italia. Vi sono diverse società comunitarie con o senza succursale abilitate ad operare Italia, mentre non sono presenti società extracomunitarie. 
L’ITForum di Rimini è tradizionalmente un appuntamento dove poter incontrare fra le aziende espositrici intermediari italiani ed esteri autorizzati a fornire servizi di investimento.
• Il secondo aspetto attiene ancora di più all’educazione finanziaria del singolo risparmiatore che deve mettersi in condizione di conoscere pienamente i rischi connessi al processo di investimento:
• Tipico è l’impiego sconsiderato della leva, per moltiplicare i guadagni ma molto più spesso si rivela un’arma che amplifica le perdite. La leva può anche essere utilizzata, ma quando si ha una capienza del conto e una liquidità idonea ad abbassare il reale impatto sul portafoglio.
• La liquidità diventa così un elemento importante del proprio asset, non solo per attutire la volatilità delle posizioni, ma anche per aver sempre la possibilità di cogliere le opportunità che si presentano nei mercati. La convinzione che la liquidità costituisca uno spreco di risorse andrebbe rivista.
• La diversificazione, un concetto forse troppo abusato ma che raramente viene considerato nel corretto contesto: diversificare significa non solo possedere più titoli, ma questi devono appartenere anche a settori differenti (non solo banche quindi). Inoltre si deve evitare sia la concentrazione percentuale fra titoli e settori simili sia quella di mercato (Investire in un indice azionario globale MSCI significa investire per il 60% negli Stati Uniti e se dovesse scendere Wall Street sono dolori). Al tempo stesso la parcellizzazione del portafoglio con numerose posizioni di modesta percentuale è inutile e dannosa, in quanto nessun titolo è mai in grado di contribuire in maniera determinante alla performance del portafoglio. Una buona diversificazione la si può raggiungere con una ventina di titoli.
• La conoscenza di ciò in cui si investe è un altro dei passaggi cruciali; dovremmo sempre chiederci perché investo in questo titolo? Lo strumento che utilizzo è idoneo a raggiungere gli obiettivi che mi sono posto? Incontrando gli investitori ad eventi di formazione come l’ITForum mi sono state spesso poste domande sulle perdite subite vendendo il Bund oppure investendo nel gas naturale, in entrambi i casi ciò che emergeva era una scarsa conoscenza dello strumento.
• La pazienza: la vita frenetica del giorno d’oggi ci rende assetati di risultati immediati, non comprendendo che nell’investimento non è vincente chi ha un forte guadagno oggi e perde all’indomani ma chi dura nel tempo accumulando con pazienza guadagni anche modesti con regolarità. Soprattutto è importante sottoporre a un rigido processo di selezione i candidati per l’investimento e poi attendere i risultati, verificando nel contempo che i presupposti con cui abbiamo aperto la posizione non siano mutati.

Concludendo, alla base del processo di investimento c’è la conoscenza e l’educazione finanziaria, un cammino di formazione che può essere percorso partecipando a eventi di qualità; l’ITForum di Rimini può essere sicuramente annoverato come un punto di riferimento tra le manifestazioni dedicate al trading e all’investimento e anche quest’anno il 18 -19 maggio aprirà i cancelli della sua XVIII edizione.

*Analista finanziario e partner e consulente di IT Forum

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