Se famiglie e aziende si alleano crescono tutti (anche il Paese)
È stata scelta l’isola di Ortigia come sede dell’evento internazionale “DiviNazione”, svoltosi dal 21 al 29 settembre, che per la prima volta ha visto riunito il G7 dell’agricoltura e della pesca.
La splendida cornice siciliana evoca l’immagine solare dell’estate, un tempo di calore che sembra agli antipodi del triste contesto invernale che grava sul nostro paese. Il gelo delle nascite non è solo una metafora, allo stesso tempo non è un sogno l’ipotesi di costruire un contesto sociale rinfocolato da aziende che scommettono sulla famiglia. E proprio perché la nascita di un figlio implica necessariamente il vincolo di cura e nutrimento di una madre, l’ipotesi di un orizzonte culturale impegnato nel sostegno alla natalità passa anche dalla riflessione sulla situazione dell’occupazione femminile.
Più occupazione femminile vuol dire (anche) più natalità
La Banca d‘Italia stima che il calo demografico avrà un impatto sul PIL pari al 7.6 per cento nel 2050. Se il tasso di occupazione femminile raggiungesse quello maschile entro il 2040 la perdita del Pil sarebbe solo del 1,7. Favorendo una maggiore occupazione delle donne s’innesca un circolo virtuoso: maggiore occupazione femminile significa generare maggiore produttività, maggiore competitività e da ultimo maggiore natalità. La riflessione, però, non si concentra su una mera proiezione produttiva, il dato ancora più significativo riguarda il contributo che può portare in azienda chi s’impegna nella cura familiare.
Le sfide e le opportunità del settore agroalimentare si confrontano inevitabilmente con questi dati e Danone è tra le aziende che sono state presenti al G7 di Ortigia per condividere e rilanciare un’esperienza incoraggiante. Lo ha fatto attraverso l’evento intitolato “La sostenibilità economica e sociale di Danone Italia e della sua filiera” che ha visto il confronto tra istituzioni, sindacati, aziende e voci dell’imprenditoria femminile per interrogarsi e proporre politiche concrete per la parità di genere.
Scelte aziendali che premiano
La freddezza contemporanea in tema demografico è aggravata anche da un pessimismo che si fossilizza su preoccupazioni astratte, la risposta migliore è documentare esperienze reali e percorribili da tutti.
Danone Italia ha scelto di condividere il risultato ottenuto in 14 anni di scelte aziendali orientate a scommettere sulla famiglia come alleato di crescita, un percorso vantaggioso per l’azienda e socialmente virtuoso che oggi propone a tutti i partner della sua filiera. Alcuni dati: il 63 per cento delle persone che lavorano in Danone sono donne (e questa maggioranza è preservata anche nella proporzione dei ruoli manageriali, con un 54,5 per cento di donne manager), il 100 per cento delle mamme rientra al lavoro dopo la maternità, il tasso di assenteismo è meno dell’1 per cento e il tasso di natalità interno è cresciuto del 3 per cento.
Questo quadro dagli accenti insolitamente positivi rispetto alla narrazione prevalente sul tema della conciliazione familiare è frutto di un impegno cominciato nel 2011, impostando un discorso culturale in cui la maternità uscisse dallo stereotipo di ostacolo in ambito aziendale. Più in particolare, su iniziativa di Sonia Malaspina, Direttrice Relazioni Istituzionali, Comunicazione e Sostenibilità è stata sviluppata una Parental policy aziendale che garantisce alle donne, tra le molteplici iniziative, una flessibilità organizzativa al rientro dopo una gravidanza e mette a disposizione un contributo economico per favorire la maternità facoltativa. Al 30 per cento coperto dall’INPS, Danone aggiunge un altro 30 per sostenere le mamme che liberamente desiderano usufruire dell’ulteriore tempo di maternità.
E anche l’attenzione ai padri comporta una ricaduta positiva sull’occupazione femminile. Danone offre un congedo di paternità che raddoppia il tempo stabilito per legge dallo Stato, a rafforzare anche il dato, ovvio ma non sempre valorizzato, che il sostegno alla famiglia non si traduce solo in una maggior tutela delle madri, ma in una scommessa sulla coppia genitoriale.
Essere madre e padre cambia sul lavoro
I frutti di queste scelte aziendali hanno portato a chiare consapevolezze nel corso degli anni: ci si è accorti che, se esiste un approccio organizzativo corretto, la conciliazione è possibile e al rientro dalla maternità una donna, adeguatamente supportata a riprendere il lavoro, porta delle competenze preziose acquisite proprio grazie all’essere madre. L’impegno nella cura familiare è un corso accelerato di fiducia, aumenta la capacità di delega e collaborazione, allena il muscolo di un ascolto teso alla vera relazione con l’altro.
Tutto questo percorso, oltre a portare benefici concreti nella crescita dell’azienda, è stato pienamente riconosciuto nel 2023 attraverso l’ottenimento della certificazione per la Parità di Genere (UNI/Pdr 125:2022).
Il passaggio successivo a questo traguardo, e a cui si è dedicata Sonia Malaspina, è stato condividere questa esperienza di politiche interne che aveva dato ottimi risultati. Si è pensato di allargare la proposta alla filiera a monte e a valle dell’azienda ed è stato costituito insieme al Woman Winning Institute un Manifesto per la Parità di genere nella filiera, di cui Danone è la prima firmataria. Questo manifesto prevede che, in fase di gara, in presenza della certificazione per la parità di genere sia riconosciuta ai fornitori una premialità pari al 5-10 per cento. A loro volta, sottoscrivendo questo manifesto, i fornitori s’impegnano ad attuare la stessa modalità coi loro fornitori, creando così una collaborazione virtuosa.
Il Family Pit Stop a Ortigia
Nella cornice del G7 di Ortigia si è documentato l’intero viaggio di questa scommessa che, partendo da un’ipotesi verificata in azienda, si è ampliata alla rete di fornitori e collaboratori. I punti di forza di un singolo si moltiplicano se condivisi con la rete di relazioni che lo affiancano, questo è senz’altro un dato che il mondo aziendale impara osservando la famiglia.
Per questo, a fianco dell’evento di confronto con esponenti politici, sindacati, aziende e voci dell’imprenditoria femminile, Danone ha portato al G7 anche lo spazio accogliente del Family Pit Stop, una sala dedicata alle famiglie, attrezzata per accudire i figli dal cambio pannolino all’allattamento e che ha favorito un ulteriore racconto di come può essere l’esperienza di una mamma e di un papà che lavorano in un ambiente che riconosce il valore del ruolo familiare alle loro spalle.
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