Cos’altro deve accadere per mettere mano alla giustizia italiana? Cos’altro deve succedere perché si spezzi una volta per tutte il filo d’acciaio che lega certe procure a certi giornali, loro cassa di risonanza? Lo ripetiamo da trent’anni e da trent’anni ci sentiamo dire che siamo noi a difendere i ladroni, i criminali, i corrotti. Poi, però, quando capita ai loro amici (Raggi, Grillo, Davigo, Vendola), anche loro si scoprono un po’ più “garantisti”.
Primo esempio. Ilva di Taranto: dopo nove anni arriva una sentenza che condanna a 22 e 20 anni di reclusione Fabio e Nicola Riva, a tre anni e mezzo l’ex governatore Nichi Vendola e con cui si confisca l’area a caldo. Un maxiprocesso complicatissimo che ha portato alla richiesta di oltre trenta miliardi di risarcimenti. Questo a fronte di pochi fatti: nessuna dimostrazione di un nesso tra inquinamento e morti né di passaggi di tangenti. Risultato immediato: distruzione di un’azienda già numero uno in Europa, 8.200 dipendenti in a...
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