Dal Piemonte alla Sicilia tornano i Forconi

Di Chiara Rizzo
09 Dicembre 2013
I blocchi più consistenti sono a Torino, dove aderiscono circa 200 persone, mentre in Puglia i sit-in sono diffusi su più province. Per ora hanno causato solo rallentamenti alla circolazione
La protesta in corso a Torino

Il movimento dei Forconi, nato in Sicilia nei primi mesi del 2012 con proteste e blocchi contro i rincari dell’Iva e delle tasse, oggi dà vita ad una protesta che per la prima volta invece coinvolge varie parti d’Italia.

A TORINO. Il blocco più consistente è in corso da stamattina, 9 dicembre, a Torino, in particolare nella zona nord della città, dove con dei blocchi hanno creato forti rallentamenti al traffico, e al Centro agroalimentare torinese di Grigliasco, dove sono in strada circa 200 persone, che hanno fatto delle “barricate” di masserizie in strada, poi le hanno incendiate, e stanno bloccando il transito in ingresso e in uscita dei Tir dal Centro. Intanto è in corso in centro, a piazza Castello, il corteo di protesta organizzato dal Coordinamento 9 dicembre, a cui partecipano anche rappresentanti dei Forconi tra le 500 persone in strada: negozi alimentari e bar del centro sono chiusi.

AUTOSTRADA TORINO-MILANO. Allo svincolo autostradale di Carisio (Novara), sull’autostrada Torino-Milano i forconi stanno bloccando il traffico dei soli mezzi pesanti. Altre zone presidiate dai Forconi sono l’autoporto Pescarito di San Mauro Torinese, e l’Interporto di Orbassano.

«OCCUPEREMO LIVORNO E GENOVA». I Forconi hanno annunciato anche via youtube (sul canale del movimento) che presto occuperanno anche i porti di Genova e Livorno, e ci saranno proteste e blocchi anche a La Spezia e Viareggio.

A ROMA. Anche nella capitale più di un centinaio di persone manifestano a Piazzale dei partigiani, con un gazebo e un camper in presidio fisso e striscioni con la scritta “9 dicembre. L’Italia si ferma”.

Tensione nella notte tra l’8 e il 9 dicembre sulla tangenziale di Catania per la protesta dei Forconi

IN SICILIA. La protesta dei Forconi oggi in corso in varie parti d’Italia, in Sicilia è iniziata già alcuni giorni fa, e ha destato subito particolari preoccupazioni dato che nel gennaio 2012 l’isola fu ridotta alla paralisi, con l’esaurimento delle scorte alimentari e persino dei carburanti ai distributori. Già venerdì le prefetture delle cinque province della Sicilia orientale, insieme a rappresentanti degli enti locali e delle forze dell’ordine hanno quindi incontrato i rappresentanti degli autotrasportatori siciliani e scongiurato una nuova protesta di massa, con l’impegno, tra l’altro, di agevolare l’accesso al credito regionale per le imprese anche senza garanzie, almeno per somme fino a 20mila euro, di ridurre da 90 a 30 giorni il termine del pagamento alle imprese, una maggiore tutela dei prodotti agroalimentari siciliani (venerdì era in corso anche una protesta nazionale indetta da Confagricoltura, per la tutela del made in Italy agroalimentare). Al tavolo istituzionale, benché invitato, non ha partecipato il leader dei Forconi, Mariano Ferro. Stamattina il movimento ha dato vita a scioperi con presidi, ma senza blocchi del traffico: in queste ore sit-in sono in corso al casello di San Gregorio (Ct) sull’autostrada Messina-Catania, e a Palermo città.

PUGLIA. Il Movimento dei Forconi ha bloccato il traffico sulla tangenziale di Bari, impedendo il transito di tutti i camion e Tir, e permettendo quello delle sole auto, ma con forti rallentamenti alla circolazione, resa più difficile dal fatto che un altro presidio è subito fuori Bari, sulla statale 231 in agro di Corato (Ba). Un corteo di manifestanti dei Forconi, inoltre, attraversa il centro città (la manifestazione è autorizzata, ed è iniziata davanti alla prefettura). Blocchi del traffico dei mezzi pesanti, con conseguenti rallentamenti della circolazione generale, sono stati organizzati dai Forconi anche in provincia di Foggia e sulla statale Lecce-Brindisi.

IL GARANTE DEGLI SCIOPERI. Con una nota l’Autorità garante degli scioperi ha fatto sapere che tutti gli scioperi devono avvenire senza blocchi stradali, e ogni violazione alla legge verrà punita con sanzioni, come è avvenuto già per i blocchi dell’autotrasporto provocati dai Forconi a gennaio 2012.

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