Era una femminista radicale, si faceva fotografare in croce mentre baciava una compagna. Poi la conversione e le accuse: «Il movimento copre la pedofilia»
Ha fondato la sezione brasiliana del movimento Femen, ha indossato i panni di una lesbica in croce, ha organizzato proteste contro papa Francesco, ha abortito e ha odiato visceralmente la Chiesa. Poi, l’ottobre scorso, ha ribaltato la sua vita e ha cominciato a raccontare il vero volto del femminismo radicale. Sara Fernanda Giromini, fino a pochi mesi fa conosciuta come Sara Winter, ha raccontato in un libro (Vadia Não!, “Non una cagna”) la sua esperienza: «Mi sono pentita di aver abortito e oggi chiedo perdono. Ieri è passato un mese da quando ho partorito mio figlio e la mia vita ha assunto un nuovo significato. Lo scrivo mentre dorme serenamente sul mio grembo. È la sensazione più bella del mondo». E ha aggiunto: «Per favore, donne che volete disperatamente abortire, riflettere attentamente su questo. Mi è molto dispiaciuto di averlo fatto. Non voglio lo stesso per voi».
UN ALTRO AMORE. Nel libro ha spiegato di essere stata spinta a drogarsi e a prostituirsi, ricevendo molestie sessuali da una donna. Parte del ricavato delle vendite del volume, di cui sta curando alcune presentazioni in Brasile, è stato devoluto ad associazioni pro life. Cosa è successo nella sua vita? Cosa l’ha portata a “convertirsi”? La ragazza ha fatto cenno all’incontro con un “antifemminista” da cui si è sentita amata in un modo che nessuno le aveva mai offerto. «Il risultato? Oggi sono molto più felice e sono in grado di aiutare le donne».