Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

Crisi Spagna, non è tutto nero. «Si vedono i segni della ripresa»

«Investimenti esteri e turismo sono in aumento. E i nazionalismi si sono dimostrati vicende irreali. Economia e cultura per ripartire dopo il 2013». Parla José Miguel Oriol

Rodolfo Casadei
09/12/2012 - 9:32
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

«Non sono così pessimista. La crisi economica e le proteste sociali possono aggravarsi ancora un po’, ma solo nel breve termine. Il governo sta facendo ciò che era necessario, considerati il debito spagnolo accumulato e i vincoli con l’Europa. La disoccupazione aumenterà ancora a causa dei licenziamenti nel settore bancario, il 2013 sarà un altro anno difficile, ma poi ci sarà la ripresa. I segnali ci sono già: il turismo dall’estero tiene, gli investimenti esteri diretti sono in aumento, Renault e Ford stanno trasferendo o ampliando impianti di produzione automobilistica in Spagna. E la chimera dei nazionalismi catalano e basco si mostra già per quello che è: una vicenda irreale, una fantasia che sarebbe durata meno del troppo che è stata in scena se non vivessimo in un mondo dominato dal virtuale». José Miguel Oriol è uno dei protagonisti della vita culturale spagnola, presidente e fondatore della casa editrice Encuentro di Madrid: oltre 1.700 titoli in 34 anni di esistenza, 842 dei quali tuttora in catalogo. Autori come Luigi Giussani e Angelo Scola, Hans Urs von Balthasar e Joseph Ratzinger, C. S. Lewis e Georges Bernanos. È anche presidente onorario della Compagnia delle Opere spagnola.

Don José Miguel, ma allora la Spagna è già fuori pericolo, nonostante i numeri poco confortanti e il rompicapo catalano?
Senta, i veri pericoli, quelli di cui si parla poco, sono altri due. Uno è la mancanza di senso di responsabilità, soprattutto nel sistema dei media. C’è la crisi anche per loro, e allora per vendere puntano tutto sullo scandalismo e sull’enfatizzazione dei problemi dovuti alla crisi economica. È giusto approfondire le questioni della corruzione politica, ma la realtà, come possono testimoniare le persone come me che hanno vissuto molti momenti della storia spagnola, è che il fenomeno odierno è molto meno pervasivo della situazione di 40-50 anni fa, verso la fine del franchismo e nei primi anni della democrazia. Il secondo pericolo è rappresentato dalla situazione di profondo disagio dei giovani: manca loro un progetto di vita, non vedono un futuro per sé anche quando hanno ricevuto una formazione di buono o di alto livello. Così quello che succede è che una quota crescente di giovani molto qualificati abbandona la Spagna e si trasferisce là dove trova occasioni e lavoro confacenti alle loro aspettative: Australia, Finlandia, America latina, Stati Uniti. Un tempo gli spagnoli emigravano per fare i braccianti in Francia o i metalmeccanici in Germania e in Belgio; adesso emigrano i giovani architetti: se ne sono andati già 5 mila che hanno trovato lavoro in Cina e in paesi europei.

Lei sembra prendere sotto gamba la minaccia nazionalista catalana e basca. Non è un errore?
Il nazionalismo ha fatto breccia nelle giovani generazioni di quelle regioni perché i governi centrali sono stati eccessivamente permissivi nei riguardi delle politiche dell’educazione che i governi regionali hanno attuato dopo il passaggio delle competenze in materia. Nazionalisti baschi e catalani hanno trasformato l’educazione in propaganda, e ora il governo Rajoy avrà il suo da fare per riprendere in mano la situazione almeno un po’. Ma nonostante trent’anni di lavaggio del cervello, che oltre alla scuola ha coinvolto il sistema dei media locali, i nazionalisti di tutte le varietà, dai moderati ai radicali, non sono più del 60 per cento in Catalogna e del 50 per cento nei Paesi Baschi. Il tormentone catalano è sorto per un equivoco: le proteste sociali per la crisi economica e i tagli del governo sono stati interpretati come una volontà di spallata all’unità della Spagna. Ma il voto ha dimostrato che la lettura era parziale: Ciu, il partito che ha voluto le elezioni anticipate per potere meglio gestire una nuova fase politica che doveva portare al referendum per l’indipendenza, ha perso moltissimi voti perché gli elettori lo considerano responsabile dei tagli alla spesa regionale che il governo catalano è stato costretto a fare. In Spagna stiamo assistendo al fenomeno descritto da Vaclav Belohradsky, secondo cui «gli stati si programmano i cittadini, le industrie i consumatori, le case editrici i lettori». Cioè una minoranza attiva è in grado di orientare politicamente la massa, di imporre gusti e preferenze, opinioni politiche e abitudini. È un caso che andrebbe studiato. Comunque l’ossessione identitaria distaccata dalla realtà prima o poi presenta il conto, e questo sta già avvenendo: ci sono imprese che si trasferiscono da Barcellona, capitale industriale della Spagna, a Madrid per sfuggire alle norme regionali che impongono di etichettare i prodotti e di stendere tutta la documentazione amministrativa in catalano oltre che in castigliano. Per molte imprese, che davanti a sé hanno l’immenso mercato latinoamericano, si tratta di un costo inutile che non vogliono più sostenere.

LEGGI ANCHE:

Sette giorni di Ley Trans, boom di uomini che si dichiarano donne. Chissà perché

11 Marzo 2023
Ley Trans Spagna

In Spagna è iniziata la battaglia per abolire la Ley Trans

21 Febbraio 2023

C’è una crisi dell’identità spagnola, così come di altri paesi europei, che richiederebbe non solo ricette economiche. Cosa si sta facendo dalle parti di Madrid?
Rajoy ha puntato tutto sull’economia, da parte del governo non è che arrivino tante risposte su questa materia. A me tuttavia non dispiace: ad affrontare la crisi dell’identità spagnola devono essere principalmente gli intellettuali e gli artisti. E a questo riguardo qualche segnale incoraggiante c’è: dopo la sconfitta elettorale gli intellettuali socialisti che ragionano solo in termini di diritti civili si sono azzittiti, mentre si fanno ascoltare sempre più commentatori di tutte le varietà della destra, da quella laica a quella cattolica, dai moderati ai radicali, spesso ex socialisti o ex comunisti. Uomini come Ignacio Camacho, Jon Juaristi, Edurne Uriarte, Salvador Sostres, Santiago Gonzales e molti altri ancora, che si possono leggere sulle pagine di El Mundo, Abc, La Razon, La Gaceta. Inoltre nascono nuove case editrici e centri culturali imparentati col conservatorismo anglosassone e il tradizionalismo spagnolo. Anche la tv comincia a cambiare: “Isabel”, il serial storico sulla regina Isabella la Cattolica, sta ottenendo un successo clamoroso. Tre anni fa l’avrebbero dovuto interrompere alla seconda puntata, oggi invece fa il pieno di ascolti.

Tags: crisi spagnaJosé Miguel Oriolrajoyspagna
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Sette giorni di Ley Trans, boom di uomini che si dichiarano donne. Chissà perché

11 Marzo 2023
Ley Trans Spagna

In Spagna è iniziata la battaglia per abolire la Ley Trans

21 Febbraio 2023
Una donna ricorda ad Algeciras con una candela Diego Valencia, ucciso mercoledì dal terrorista islamico Yassine Kanjaa

Attentato jihadista in Spagna. «Diego Valencia è morto per difendere la fede, la chiesa e i fedeli»

29 Gennaio 2023
La chiesa di san Isidro ad Algeciras, in Spagna, dove un attentatore islamico ha ucciso il sagrestano e ferito un sacerdote

«Non si può sottovalutare» l’attentato contro i cristiani di Algeciras

26 Gennaio 2023
francia chiesa cristiani covid

La rievangelizzazione è la risposta alla crisi dell’Occidente

11 Dicembre 2022
Spagna, la prima pagina di Abc dedicata alla "ley de familias" di Ione Belarra

In Spagna «non esiste più la famiglia, ma le famiglie». C’è quella monomarental, homomarental…

28 Novembre 2022

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Pier Paolo Pasolini

Perché i ciellini sono così affascinati dai “corsari” Pasolini e Testori

Peppino Zola
28 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Il lato farsesco della propaganda di Elly Schlein, democristianismo alla enne
    Lodovico Festa
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Il David pornografico
    Rodolfo Casadei
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Arringa cristiana e popolare per il «diritto dei turchi a restare turchi»
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist