Così le banche si preparano a cavalcare il super ecobonus al 110 per cento

Di Francesco Megna
13 Novembre 2020
L'aumento dell’aliquota di detrazione a fronte di interventi edilizi nell’ambito dell’efficienza energetica, introdotto con il decreto rilancio, è una misura che apre un promettente mercato nuovo
Operaio al lavoro in cantiere edile

Articolo tratto dal numero di novembre 2020 di Tempi. Questo contenuto è riservato agli abbonati: grazie al tuo abbonamento puoi scegliere se sfogliare la versione digitale del mensile o accedere online ai singoli contenuti del numero.

Il “decreto rilancio” ha incrementato al 110 per cento l’aliquota di detrazione a fronte di interventi edilizi nell’ambito dell’efficienza energetica. La detrazione è recuperabile in 5 anni. È prevista anche la possibilità di saldare le spese degli interventi cedendo il credito fiscale al fornitore: questi potrà a sua volta utilizzarlo a fini fiscali, come pagamento a terzi o cederlo a una banca. Anche il titolare dell’immobile oggetto di riqualificazione potrà cedere il credito alla banca, in cambio della somma necessaria per l’intervento, ovviando alla carenza di liquidità.

Tutti gli istituti di credito hanno capito la complessità e l’importanza dell’occasione e stanno affinando i sistemi interni, con sicuro interesse verso questo mercato. Si apre un nuovo potenzialmente redditizio business per le banche, si allarga il mercato delle cartolarizzazioni e più in generale dei crediti, crescerà l’operatività della clientela verso le banche. Le banche, insomma, sono le prime beneficiarie degli effetti “trainanti’ di questa misura, anche se il meccanismo di asseverazione fiscale riduce il potenziale margine che potrebbero ottenere.

È un esercito che si muove. La banca fornirà i prodotti di finanziamento necessari all’avviamento e al completamento degli interventi contenuti nella normativa acquistando, per esempio, il credito d’imposta superbonus 110 per cento pari al 91-92 per cento del valore nominale del credito. Destinatari sia le persone fisiche che hanno maturato il credito di imposta sia le imprese edili che hanno offerto lo sconto in fattura ai propri clienti diventando titolari del credito di imposta su lavori detraibili. Un condominio cedendo il credito alla banca può anche chiedere un finanziamento per il pagamento dei lavori e utilizzare i proventi della cessione per estinguerlo. Senza dimenticare la possibilità per le banche di offrire prestiti ponte ai clienti che non dispongono della liquidità iniziale. 

La sfida per gli istituti di credito non è solo offrire questi servizi al miglior prezzo, ma anche sull’assistenza al cliente in un’operazione tutt’altro che semplice, tra raccolta della documentazione e presentazione delle domande. La posta in palio è altissima e i soggetti interessati sono una platea enorme: dai condomini alle persone fisiche, dagli Iacp alle cooperative di abitazione, fino alle associazioni e alle società sportive dilettantistiche. Per le banche sarà per di più un’occasione per incrementare il volume degli impieghi a ponderazione zero con buoni ritorni economici in termini di margini finanziari e da servizi, e una remunerazione decisamente superiore rispetto a investimenti alternativi (titoli di Stato per esempio).  Nuovi introiti potranno derivare anche da soluzioni assicurative dedicate alle coperture catastrofali e dedicate a banche, imprese, singoli professionisti. 

Non va dimenticato, inoltre, che il superbonus è un’occasione per ridare nuova “linfa” al lavoro in filiale, dove impiegati e funzionari assumono sempre più il ruolo del consulente. Una consulenza specializzata e a valore aggiunto capace di offrire prodotti e servizi a una gamma più ampia di clientela. Ove prevista, poi, la presenza di garanzia Confidi permetterà alla banca di rafforzare la collaborazione con partner storici che agevolano le imprese nell’accesso ai finanziamenti. 

Essendo destinato a interventi di efficientamento energetico, infine, il superbonus al 110 per cento offre la possibilità di scommettere concretamente sull’economia “green” con ritorni economici importanti. L’interesse del mondo della finanza verso il tema della sostenibilità ambientale è infatti aumentato costantemente negli ultimi anni, accompagnato da una significativa crescita del mercato italiano; mercato guidato dai soggetti istituzionali ma sempre più popolato anche da investitori retail. Le erogazioni in questo ambito sono state pari a 60 miliardi di euro circa nel periodo 2010-2019, e numerosi istituti di credito hanno ampliato la propria offerta con finanziamenti dedicati a chi dimostra attenzione all’ambiente.

Foto da pxhere.com

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