
Così impara l’uomo vestito di bianco
Mio caro Malacoda, il lavoro sul lungo periodo – quello più redditizio – sta dando ottimi risultati. A Oriente come in Occidente. La situazione in Europa è come quella di certi vecchi dal passato glorioso, ma che vengono interdetti dai figli perché ormai “incapaci di intendere e di volere”. Il mio giudizio ti sembrerà eccessivo, in effetti qualcuno che ancora ragiona lo si trova, ma qualcuno capace di vera volizione, di decisioni salde, in questo continente che ha teorizzato la volontà di potenza, non lo si trova più. Confondono la volontà con la voglia, la voglia con le voglie e credono ormai che la libertà coincida con il disimpegno. Puoi portargli via tutto, lasciagli solo la rubrica gastronomica settimanale che gli permetta di leggere con sussiego la carta dei vini quando vanno al ristorante. A Oriente la situazione è speculare. Di “intendere” non se ne parla, ma quanto a “volere” sembrano invincibili. La loro volontà di conquista è inversamente proporzionale alla loro capacità di ragionamento. Non ti adombrare, so che hai dato loro ottime lezioni di logica, e i loro sofismi sono raffinatissimi. Ma appunto in questo è stata la tua abilità, hanno mille ragioni senza avere ragione, senza avere la ragione. Come ben sai tutto sta nelle premesse, e le premesse stanno negli occhi: se li tieni aperti, ragionare ti serve per trovare le ragioni (che non vedi) di quel che vedi. Se li tieni chiusi, oppure fissi al cielo, o perennemente immersi in un libro (che è come tenerli chiusi) ragionare ti dà l’illusione di essere l’interprete di quello che nessuno vede ma che solo a te viene rivelato. A questo punto, se sai tenere in mano una spada, sei imbattibile. È la differenza tra il vedente e il visionario. Il primo scrive libri per tentare di spiegare la realtà, il secondo percorre il mondo con un libro in una mano e una spada nell’altra e tutto quello che eccede dal formato della pagina lo taglia via. Lo rifila, come in tipografia.
Quel buon uomo vestito di bianco, che il Nostro Nemico chiama il suo Vicario in terra, è pericoloso proprio perché si è accorto che questa diuturna opera di divisione del Padre nostro che sta laggiù è arrivata al culmine. Ha dimostrato di funzionare nelle famiglie, nelle scuole, nelle università, nella politica ed è capace perfino di mettere contro due civiltà. Quell’uomo benedetto ci ha provato, ha detto una cosa per noi inaccettabile (anche perché siamo riusciti a convincere il mondo del contrario): dall’islam ci divide la concezione di Dio, ma possiamo provare a dialogare partendo da quello che contraddistingue l’uomo, la ragione. Non male come concessione per uno che è il portavoce del Nostro Nemico. S’è vista com’è andata: l’idea che qualcuno possa proporsi come interlocutore in un dialogo senza preventivamente fare atto di sottomissione non piace ai guerrieri di Allah, i quali, giustamente, gli hanno intimato di starsene al suo posto. Questo non mi ha sorpreso. Il tuo vero capolavoro è stato nel come hai gestito le reazioni del cosiddetto Occidente. Il silenzio dei campioni della libertà di pensiero di fronte all’aggressione è stata una grande soddisfazione. L’appoggio del New York Times alle proteste islamiche («Il Papa ha insultato i musulmani») è stato un capolavoro. Il mondo libero è capace ormai solo di pensieri in libertà (vigilata).
Alla prossima. Tuo affezionatissimo zio
Berlicche
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!