Cortina. «Basta dipingerci come fuorilegge. Ok ai controlli, ma così si fanno scappare i turisti»

Di Matteo Rigamonti
04 Aprile 2014
Due milioni ricavati dal blitz? «Da due anni chiediamo i dati all'Agenzia delle entrate e non ce li hanno ancora dati. La pubblicità negativa rischia di farci perdere i mondiali di sci». Intervista al vicesindaco

«Bisognerebbe avere i dati sottomano per vedere bene di cosa si tratta e chi sono gli evasori; noi è due anni che li chiediamo all’Agenzia delle entrate, ma ancora non ci hanno risposto». Dice così a tempi.it Enrico Pompanin, vicesindaco di Cortina d’Ampezzo, interpellato sulle parole di Attilio Befera, il direttore dell’Agenzia dell’entrate che ha rivelato che il famoso blitz del fisco del 30 dicembre del 2011 avrebbe fatto incassare allo Stato più di 2 milioni di euro. Un intervento che, però, non è piaciuto a tutti. Soprattutto ai commercianti del paese che, per bocca di Gherardo Manaigo, presidente della Federalbergatori, hanno lamentato di aver perso nel 2012 circa 20 milioni di euro.

Vicesindaco, come ha reagito Cortina?
Anzitutto mi permetta una precisazione: siamo stati dipinti come fuorilegge, ma qui nessuno è contrario ai controlli né sulle presunte evasioni né sulle eventuali situazioni di irregolarità. Vorrei ricordare che la gente di Cortina lavora come tutti, siamo un piccolo centro di montagna, dove gli abitanti svolgono normalissimi impieghi, che si tratti di fare l’infermiere, la commessa o l’albergatore. Non siamo tutti “donne in pelliccia” o “uomini con la Porsche o la Ferrari” come ci hanno spesso voluto ritrarre sui giornali.

Ma di turisti facoltosi a Cortina ne saranno pur venuti in questi anni.
Appunto. Ed è tra queste persone che sono stati trovati quei 42 che giravano con la Porsche o la Ferrari, dichiarando 30 mila euro di reddito. Se trovata colpevole, è gente che è giusto punire, nessuno li giustifica; ma spettacolarizzare così tanto il proprio operato rischia di avere un impatto negativo sul turismo, che è il principale motore dell’economia cortinese. Non vorrei che qualcuno rinunciasse a venire a Cortina d’Ampezzo soltanto perché indotto a pensare che le sue ferie, che vorrebbe trascorrere in pace, potrebbero essere interrotte da un imprevisto accertamento fiscale.

È vero che nel 2012 avete perso 20 milioni di euro?
È impossibile stimare il danno causato, anche perché l’inverno appena trascorso è stato un anomalo con molta neve e brutto tempo nei weekend. Certamente, Cortina non ha ricavato la migliore pubblicità, proprio ora che è in lizza per aggiudicarsi i Campionati mondiali di sci alpino del 2019. Non sarà certo un simile inciampo a pregiudicare la nostra candidatura e il nostro progetto, ma ciò non toglie che bisognerebbe prestare tutti molta più attenzione. Soprattutto quando ci sono in gioco importanti investimenti. E anche le istituzioni, talvolta, dovrebbero dimostrare maggiore sensibilità se non vogliamo far credere all’estero che qui in Italia siamo tutti mascalzoni, evasori o poco di buono. Qui a Cortina, per esempio, non lo siamo affatto.

@rigaz1

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5 commenti

  1. blues188

    Copio e incollo da Libero di oggi, a conferma di quanto ho scritto sopra:

    Se a questi soldi evasi togliamo i proventi della malavita, tutto il sommerso, alla fine si scopre che – come confermano pure gli esosi studi di settore che sono rispettati oltre la soglia del 70% – siamo un popolo di presunti evasori. Ma in realtà paghiamo tantissimo per ricevere pochissimo. Il bello è he lo dicono pure i Befera boys che ne hanno inventata un’altra: hanno disegnato una mappa della presunta evasione battezzando le diverse soglie di rischiosità fiscale con i nomi dei film. Da questa arlecchinata (ad ogni soglia infatti corrisponde un colore) si scopre ciò che si sa già. Il rischio di evasione totale riguarda quatto regioni del Sud: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Poi ci sono le fasce «Niente da dichiarare» concentrate nel centro Sud, «Metropolis» che riguarda la provincia di Roma dove il livello di rischio è 4 dunque bello tosto, gli «Equilibristi», gente da 3 gradi che sta nei distretti del Centro e nel Nord Ovest e poi i virtuosi: gli «Industriali» e gli «Stanno tutti bene» a livello 1 di rischio. Calcoli esatti? Chissà: sembra più roba da sociologi che non da contabili.
    Cioè chi evade è tutto al Sud, che coi soldi evasi comprano tanti monili d’oro da sembrare la regina d’Inghilterra.

    1. luigi lupo

      Hai perfettamente ragione: “Cioè chi evade è tutto al Sud, che coi soldi evasi comprano tanti monili d’oro da sembrare la regina d’Inghilterra”.
      Infatti a Cortina tutti i controllo fatti nei bar, ristoranti e alberghi, hanno rilevato che tutto era in regola. Chissà perchè io mi ricordo qualche cosa di diverso…….

  2. Matteo

    Ho fatto un copia/incolla di un commento di un certo sig. Gigi pubblicato su un articolo correlato che mi è sembrato molto pertinente.
    “Nessuno vuole contestare la legittimità dei controlli, però a me sorge un dubbio. Perchè si continua ad insistere sul controllo , sbandierato sui TG, dello scontrino (seppur legittimo) e non ci si concentra sulla riforma delle società di capitale – spesso in netta perdita con barche auto e aerei privati a loro riconducibili – dove si annida la stragrande maggioranza dell’evasione. A queste società in genere sono intestate le varie Porsche o Ferrari che la GdiF ferma per strada guidate da “poveri” che però non ne sono i proprietari. Poi, fermarli serve solo allo spettacolo! Esiste il PRA e lo stato, se vuole, sa di chi sono le supercar e quanto denunciano i proprietari delle suddette. In Germania, per esempio, una ditta o una società non può intestarsi uno Yacht o una macchina sportiva come mezzo di rappresentanza, ma lo può fare solo un privato. Altro punto: Perchè non controllano mai i cinesi se non quando qualche poveraccio muore lavorando in condizioni disumane? Si è detto (Sindaco di Prato) che le loro ditte applicano una strategia che permette loro di non pagare nulla perchè ogni 2 anni cambiano ragione sociale, e in questi primi due annetti non sono previsti controlli fiscali quindi questi non pagano nulla (neanche le multe dell’ispettorato del lavoro); allora perchè non si interviene con leggi che contrastino questo malaffare? E cosa ci sarebbe da dire su tutto il mercato del contraffatto gestito dalla camorra a spese di quei poveracci di colore….Veri mercati all’aperto, nei centri delle ns città, senza che le forze dell’ordine facciano nulla. Controllare lo scontrino (giusto) porta subito soldi con poche spese mentre per le altre cose ci vogliono uomini , leggi nuove e tempo col rischio che nel frattempo entrino nelle casse meno soldi…nel frattempo ma non in prospettiva futura , ma si sa , allo stato servono “pochi, maledetti e subito”. Consiglio di leggere questo vecchio articolo di Tempi che mi ha veramente colpito; non è una difesa dell’evasione ma una foto reale della quotidianità di chi lavora onestamente.”
    https://www.tempi.it/il-problema-non-sono-i-soldi-ma-la-speranza-lettera-di-un-parrucchiere-che-voleva-stare-tranquillo-col-fisco#.Uz5ck6h_uSp

  3. blues188

    Ci sarebbe da chiedere come mai la ‘lotta’ all’evasione non sia iniziata da Roma, la quale ha un turismo impressionante eppure è foraggiata dallo Stato per una legge assurda: per essere capitale d’Italia. Ma guardiamo al turismo, che tra chiese, monumenti e Vaticano, richiama milioni di persone ogni anno. Quando ci sono stato, ho dovuto aspettare venti minuti (20) per attendere lo scontrino che il gestore faceva finta di non ricordare come si fa ad emetterlo. Più volte mi è capitato tutto ciò. Ovviamente i governanti (che sono tutti naturalizzati romani…) si guardano bene dal fare controlli a Roma e Sud in genere, preferendo il ‘ricco’ Nord e dove Cortina è uno dei simboli. Poi arriva uno come Befera che si vanta del risultato! Ma prima domanda: dopo aver raccolto tutti quei soldi, perché la tassazione non scende? Si è sempre detto che se paghiamo tutti si paga di meno. Menzogna eh? Come sempre.. E perché si diffondono notizie come questa contro Cortina? Semplice: per uccidere del tutto il Nord.

  4. Cisco

    “È impossibile stimare il danno causato”: meno male che c’è qualcuno che ragiona, mi chiedo come si possa quantificare il danno nella spropositata cifra di 20 milioni e imputarlo tutto alla spettacolarizzazione dei controlli. Peraltro mi chiedo: se i controlli fossero stati fatti in maniera riservata, gli evasori si sarebbero fatti vivi di nuovo a Cortina? Magari si, alla guida di una Panda e alloggiando in una malga sperduta!

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